10 Luglio 2012

L’idea del Codacons DELIRIO AMBIENTALISTA: PER ABBASSARE LO SMOG SEQUESTRANO LE AUTO

L’idea del Codacons DELIRIO AMBIENTALISTA: PER ABBASSARE LO SMOG SEQUESTRANO LE AUTO

 L’ anticiclone Minosse ha iniziato a mietere le prime vittime. Con uno slancio che non si potrebbe spiegare se non con un colpo di sole estivo, il Codacons ha depositato un esposto che rappresenta un’ autentica perla nella storia dell’ integra lismo antismog.I fatti:l’ Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente provato chei fumi prodotti dai motori diesel sono cancerogeni per l’ uomo. Di conseguenza – dicono – la Procura di Milano dovrebbe immediatamente porre sotto sequestro preventivo tutti i veicoli alimentati in questa maniera. L’ avete pagata 40mila euro? Chi se ne frega. L’ avete comprata tre giorni fa? Affari vostri. Vorreste almeno provare a venderla a qualche fortunato che abita in posto dove non sanno cosa sia il Codacons? Non se ne parla: la macchina deve essere presa e sbattuta in un deposito. Un provvedimento tipicamente da regime sudamericano. Tuttavia secondo Marco Donzelli – numero uno dell’ associazione che (in teoria) dovrebbe difendere i diritti dei consumatori – non ci si può fermare di fronte a questi sofismi. Le macchine diesel «sono strumenti di morte» che provocano almeno mille vittime «ogni anno»e se non agiamo in fretta «potremmo trovarci protagonisti di un funerale». Allarmismo ad alzo zero, neanche parlassimo di polonio servito alla mensa dell’ asilo. Su quale sarà il destino di questa sparata frutto dell’ isteria ambientalista, per altro, ci sono pochi dubbi. Gli esposti del Codacons fanno molto clamore, ma normalmente servono solo a fare un po’ di pubblicità a chi perde tempo a presentarli. L’ ultimo esempio viene dalla grande campagna inaugurata nel 2009 seguendo l’ immortale principio “piove governo ladro”. Donzelli e soci avevano denunciato Moratti, Formigoni e Podestà, accusandoli di essere gli unici responsabili dell’ aria che tira.I giudici – prendendosi i soliti tre anni di tempo per decidere – hanno assolto tutti, spiegando che era impossibile incolpare un singolo per questa situazione. Siamo sfortunati, viviamo in una sorta di conca. L’ aria ristagna e resta zozza. Di conseguenza, o si torna a muoversi su bighe e si rinuncia del tutto a riscaldare le case in inverno (per farci schiattare di freddo, ma coi polmoni sanissimi) oppure si cerca con un minimo di criterio di limitare i danni con dei piani sul lungo periodo. Cosa che, in parte, è già stata fatta, con limitazioni al traffico e incentivi per sostituire le caldaie. Troppo poco per il Codacons, cui evidentemente non è sfuggito un fatto: dicendo cose sensate, è più difficile finire sui giornali.

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