L?EX MINISTRO MARZANO CONTINUA CON LE SUE SOLITARIE VISIONI
L?ex ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano, principale autore ? assieme al Governo – della ?legge truffa salva-compagnie? che oltre ad aver impedito la restituzione di somme ingenti frutto di un accordo di cartello tra le compagnie assicurative, ha eliminato i giudizi per equità dai contratti di massa, rendendo più vulnerabili i consumatori, lo stesso che per quattro lunghi anni, tutti i Santi giorni, vedeva spuntare, forse sognando all?alba, una ?ripresa economica dietro l?angolo?, che non c?è mai stata, continua con le sue solitarie visioni.
Appena insediato alla presidenza del CNEL (con un vero e proprio colpo di mano) ha affermato oggi: “Finalmente, anche nel nostro Paese, si vedono i primi segni di ripresa“- ha detto nel suo discorso per l`insediamento del nuovo Consiglio. “Si tratta, certamente, di segni che devono avere delle conferme – aggiunge subito dopo l`economista – ma si tratta, comunque, di una prima ripresa di dinamismo dopo una lunga fase di stagnazione: il livello più ragionevole del cambio dell`euro, e l`economia tedesca, nostro fondamentale partner, in ripresa rafforzano queste speranze“.
Marzano, per supportare il proprio ottimismo è costretto a negare l?evidenza dei fatti, frutto di politiche economiche ?scellerate? del Governo, che oltre ad aver impoverito i consumatori, hanno portato l?Italia a perdere posti nella media internazionale, sotto il profilo della competitività: “Come possiamo essere al 47/mo o al 30/mo posto se riusciamo a produrre un reddito pro-capite che, nell`Unione europea, viene subito dopo quello francese e tedesco e un tasso di accumulazione maggiore di quello francese e tedesco??
L?arguta analisi dell?ex ministro, spazia dalle politiche economiche alla scienza con la scoperta improvvisa dell?acqua calda: ?per sfruttare al meglio la ripresa occorre perseguire una politica che “valorizzi al massimo i punti di forza del nostro Paese, e ponga rimedi ai suoi punti di criticità“. “Punti di forza sono la laboriosità della nostra manodopera, il risparmio delle famiglie italiane, la creatività dei nostri imprenditori specialmente medi, i distretti, il made in Italy, il patrimonio naturale e artistico. Ma abbiamo anche, in comune con buona parte dell`Europa, un`economia matura, in cui i mercati dei beni di consumo durevoli sono saturi; una demografia stazionaria ed anziana, con una riluttante propensione al rischio d`impresa e difficoltà all`avvicendamento generazionale; una strutturale mancanza di materie prime, il cui approvvigionamento all`estero è indispensabile allo sviluppo; un debito pubblico che resiste, ed anzi insidia le politiche di bilancio ed i tentativi di alleggerimento fiscale; un eccesso di regolamentazioni europee, nazionali, locali“.
Il CNEL, organismo di rango costituzionale, mai caduto così in basso con la nomina di Marzano, deve essere rinnovato, passando da cimitero per gli elefanti, a struttura dinamica che possa adempiere alle sfide di un Paese e di consumatori stufi di non essere rappresentati, dalle statistiche edulcorate dell?Istat e dalle visioni mattutine di ex ministri paracadutati a Via Lubin, che fanno analisi bislacche sul tenore di vita di famiglie, ricche e benestanti, sol perché in possesso di telefonini.
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