3 Gennaio 2002

L´euro debutta: disagi e prezzi arrotondati

L´euro debutta: disagi e prezzi arrotondati
Code in banca, alle poste, sulle autostrade e alle stazioni ferroviarie

ROMA Il primo giorno dell´euro era stato contrassegnato dall´entusiasmo: la nuova moneta era passata di mano in mano come una conquista, un oggetto da ostentare, ma di fatto ancora nessuno l´aveva usata. Ieri, quando le banconote europee sono tornate ad essere il modesto strumento di tutti i giorni, sono cominciati i disagi. Grandi code alla posta e in banca. File interminabili alle biglietterie delle stazioni. Chilometri di auto ai caselli autostradali. E tante proteste. Nei bar e nei negozi – denunciano varie associazioni di consumatori – si arrotonda con troppa disinvoltura. Anche la Camera ha ritoccato il listino all´insù. Secondo un rapido sondaggio della Confesercenti, chi ha usato l´euro l´ha fatto per le piccole spese: il caffé, il giornale, o le sigarette. Arrivati alla cassa, però, molti hanno avuto la sgradita sorpresa di aumenti inaspettati o di drastici arrotondamenti. La Federconsumatori calcola che in un mese, di soli arrotondamenti, una famiglia pagherà cinquantadue euro in più (100 mila lire). L´Adiconsum ha presentato un esposto alla prefettura di Roma per gli aumenti «ingiustificati sulle varie lotterie, pedaggi, medicinali, tabacchi e tariffe dei trasporti. Tutti settori controllati dallo Stato». A Roma sono entrati in azione gli ispettori annonari del Campidoglio notando che in molti mercatini i registratori di cassa non sono stati aggiornati. La Fit, federazione tabaccai, protesta invece perché gli arrotondamenti per loro vanno al contrario. Qualche marca sale, qualcuna scende. Il pacchetto di Ms, ad esempio, costava 4200 lire, ora 2,18 euro (4221 lire). «E come si fa con quelle 21 lire per chi paga ancora in lire? Arrotondiamo per forza. Ma il vantaggio andrà solo ai clienti». L´oscar delle file va agli sportelli postali. Nella giornata di ieri, infatti, sono state pagate circa tre milioni di pensioni. Tutto in euro. Migliaia e migliaia di anziani hanno ritirato l´assegno mensile nella nuova valuta e non tutti erano pronti a incassare banconote e monetine diverse dal solito. C´è stato chi ha discusso. Chi ha mugugnato. Chi ha protestato. E intanto le operazioni rallentavano. A Napoli si sono registrate file di cinque ore. Lo stesso a Roma. In qualche caso è stata chiamata la polizia per sedare gli animi. «Tutto sommato è andata bene – sostiene Massimo Arrighetti, direttore di BancoPosta – . Qualche allungamento dei tempi è stato dovuto soprattutto agli anziani alle prese con la prima pensione in euro e a chi ha dovuto ricompilare i bollettini perché li aveva preparati in lire». Dal 1 gennaio, infatti, come è noto, assegni bancari e pagamenti postali sono esclusivamente in euro. Non è andata bene neanche ai caselli autostradali. File di chilometri. L´associazione di consumatori Codacons ha annunciato una denuncia per la società Autostrade perché sia garantito il diritto degli automobilisti di non dover aspettare ore all´uscita. Secondo il Codacons la colpa è della società che non aveva munito a sufficienza i casellanti di monetine. La società ribatte che s´è trattato di un esodo massiccio, uno dei più imponenti dell´anno: quattro milioni di automobili sono transitate per la rete autostradale in quarantotto ore (si attende il controesodo tra domenica e lunedì). E´ innegabile, però, che l´introduzione della nuova moneta – i caselli accettavano lire e davano il resto in euro – ha ritardato le operazioni perché tutti hanno fatto più attenzione alla nuova moneta. Ed è curioso che il 65% degli automobilisti sia passato per una cassa manuale contro la solita media del 43%. Non c´entra affatto l´euro con gli aumenti, invece. L´Adiconsum denunciava che si era approfittato dei giorni del «changeover» per alzare surrettiziamente i pedaggi. «E´ una posizione disinformata – scrive Autostrade – in quanto, secondo la convenzione con l´Anas, ogni primo gennaio scattano gli aumenti». L´aumento dei pedaggi del 2002 è stato del 2,8%. L´euro, poi, ha fatto litigare l´associazione delle agenzie di viaggio Fiavet con le Ferrovie: ieri mattina il sistema telematico di prenotazioni ed emissione dei biglietti di migliaia di agenzie ha fatto i capricci e la Fiavet ha accusato di «concorrenza sleale» le biglietterie delle stazioni. Ma poi il problema è stato rapidamente risolto e nel pomeriggio le agenzie tornavano a emettere biglietti. Anche alle stazioni s´è vista qualche fila più lunga del solito. Ma ieri era giornata da grandi numeri. E le ferrovie, aderendo all´invito del ministero dell´Economia, hanno dato anche loro il resto solo in euro. Nel complesso, secondo Banca d´Italia, ci sono in circolazione già 1,1 miliardi di banconote. E i bancomat, che qualche volta si bloccano per via di banconote troppo nuove, da soli hanno erogato 500 milioni di euro in due giorni.

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