21 Gennaio 2007

Lettera di Di Pietro: subito il piano per la sicurezza o interverrò

Lettera di Di Pietro: subito il piano per la sicurezza o interverrò. La società: lavori in corso per migliorare

Una lettera che ha il tono di un ultimatum: o avviate i lavori per la messa in sicurezza della Tangenziale o rischiate un mio intervento. La firma è del ministro dei trasporti Antonio Di Pietro che torna a mettere al centro della sua attenzione i venti chilometri della A56, l`unico asse urbano d`Italia interamente a pedaggio. La replica della società concessionaria è puntuale, circostanziata con l`elenco degli interventi che sono in atto. Ad inizio anno l`aumento di cinque centesimi, la settimana scorsa la lettera del ministro all`Anas “per sollecitare lo svolgimento degli interventi previsti“. Una missiva che ha un peso specifico che va al di là della normale corrispondenza tra un ministro e una società. Una lettera che segue le bordate di agosto non contro l`Anas ma proprio contro la concessionaria: “La Tangenziale di Napoli – spiegò il ministro – incassa un mucchio di soldi, in media 50 milioni l`anno. Cosa stanno facendo di questi soldi? Niente di niente, a parte la mera manutenzione dell`asfalto. Copre le buche e stop“. Nel mirino la gestione, quindi, con un`esternazione che suona come una condanna: “Quasi cinquecento dipendenti per pochi chilometri non servono per far funzionare un`attività imprenditoriale“. Nel mirino la concessione che è in scadenza nel 2037 ma che, alla pari delle altre 23, potrebbe essere analizzata dal ministero e, magari, rivalutata. E le conseguenze di questo nuovo elemento di scontro tra ministro e Tangenziale di Napoli (sia pure attraverso l`Anas) potrebbero essere diverse: dalla revisione della concessione fino all`invio di una commissione che valuti il da farsi. Ma a creare un altro fronte di polemica è l`aumento del pedaggio che è passato da 65 a 70 centesimi. Ad attaccare in maniera decisa sono le associazioni dei consumatori. “L`aumento è illegittimo – spiega Giuseppe Ursini del Codacons – perché è lo stesso pedaggio che va contestato. Stiamo valutando, sulla scorta delle segnalazioni, di varare un ricorso collettivo perché è chiara l`inadempienza contrattuale rispetto ai servizi che dovrebbero essere erogati. In sintesi: pagando un pedaggio si ha diritto ad avere una strada in piena efficienza. Così non è e, quindi, si può procedere con un ricorso“. “Sono centinaia le lettere di protesta arrivate per conoscenza all`Acusp – spiega Alfredo Capasso – contro il rincaro della Tangenziale di Napoli e Autostrade dal momento che non è stata rispettata la legge del price cap, per la quale nei servizi di pubblica utilità i rincari tariffari devono rientrare nel tasso d`inflazione programmato e correlati da miglioramenti qualitativi e quantitativi dei servizi. Per l`Acusp, quindi, anche dopo le parole del ministro Di Pietro è più che legittimo chiedere “Tangenziale-gratis“, con il pedaggio solo per chi utilizza le uscite di Pozzuoli e Capodichino da e per le autostrade. In merito alla mobilità cittadina, l`Acusp richiede ancora una volta l`istituzione della consulta cittadina della mobilità, un tavolo di confronto permanente“. La replica della società concessionaria è chiara: “L`aumento c`è stato ma è come se non fosse nostro – viene illustato in una nota dell`ufficio comunicazione – i fondi vanno all`Anas. Le critiche dei consumatori sono molto ingenerose. Stiamo realizzando opere importanti come l`installazione dei pannelli fonoassorbenti da Fuorigrotta a Capodichino, l`ampliamento di corso Malta, che passerà da otto a undici uscite, l`installazione di una segnaletica con pannelli variabili. Spesso, però, ci addebitano problemi che non ci riguardano: lo svincolo di Agnano, ad esempio, all`esterno non rientra nelle nostre competenze“.

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