1 Ottobre 2008

Legambiente: pronto un altro ricorso al Tar

NUOVA BATTAGLIA. Adesso si punta a far annullare tutti gli atti emessi sulla base al Dal Molin

Un nuovo ricorso al Tar del Veneto presentato da vicentini contrari alla base americana al Dal Molin verrà depositato oggi da Legambiente Vicenza, assieme al Comitato più democrazia e al Coordinamento dei comitati No Dal Molin. Lo ha annunciato ieri alla stampa Legambiente. La particolarità di questa iniziativa legale, che si fonda sull’ignorato impatto ambientale dell’opera, sta nella richiesta presentata dai ricorrenti: "Il Tar annulli, previa sospensione dell’efficacia, tutte le autorizzazioni emesse sino ad oggi per la costruzione della base americana". Insomma, cancellare tutto l’iter. Gli atti che si chiede di annullare vanno dalla dichiarazione di Arturo Parisi, ex ministro della Difesa (che nel dicembre 2007 scriveva "di aver comunicato allo Stato maggiore della Difesa e alla Direzione generale dei lavori e del demanio il parere favorevole espresso dal Comitato misto paritetico della Regione Veneto") alla Vinca (valutazione di incidenza ambientale) approvata dalla Regione pur ammettendo potenziali rischi per la falda acquifera. Inoltre c’è il verbale del Comipa del novembre scorso per "12 progetti Usa nell’aeroporto tra cui la localizzazione ad Ovest della pista di volo" e l’autorizzazione del gennaio scorso firmata dal gen. Felice Resce direttore del Geniodife (direzione generale dei lavori e del demanio) per "lo sviluppo dell’area Dal Molin con l’insediamento di strutture militari americane". Citato anche l’altro verbale del Comipa del giugno 2006 che parlava di realizzare "16 progetti Usa", i quali diventano 18 nel nulla osta rilasciato nel luglio 2007 dallo Stato maggiore della Difesa. Il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati dezza, venuto ieri a Vicenza per appoggiare la consultazione di domenica, assieme ai colleghi vicentini Valentina Dovigo e Gaetano Callegaro ha spiegato le richieste di annullamento: "Non è stata eseguita la Valutazione di impatto ambientale, anche se la caserma non è opera di difesa nazionale in quanto non è della Nato. E nella Valutazione di incidenza non si indica come controllare e sanzionare gli abusi. Si vogliono costruire al Dal Molin valori volumetrici superiori di 28 volte a quelli del Piano regolatore, e oltre a ciò resta ignorata la questione dei consumi d’energia ed acqua da parte dell’insediamento militare americano".  La prima udienza è prevista per l’8 ottobre, stesso giorno in cui un altro collegio del Tar si esprimerà sul merito della dichiarazione di illegittimità del procedimento di autorizzazione della base, richiesta da Codacons.
 

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