5 Ottobre 2009

Lecce, multata azienda cercava lavoratori facendosi pagare

Lecce, multata azienda cercava lavoratori facendosi pagare 
 

 
 
ROMA – L’Antitrust ha sanzionato con una multa di 60.000 euro una società che offriva la possibilità di essere contattata per un lavoro a domicilio in cambio del pagamento di 75 euro come spese per avviare la pratica. Ad annunciarlo è il Codacons che aveva sollevato il caso davanti all’Autorità per la concorrenza e il mercato. In molti – spiega il Codacons – avevano risposto a quell’annuncio pubblicitario, comparso su diverse riviste, che offriva l’opportunità di un lavoro a domicilio part e full time, ossia la possibilità di svolgere un’attività remunerata – in questo caso specifico la realizzazione di braccialetti e semipreziosi – direttamente presso la propria abitazione. Un annuncio particolarmente allettante per i tanti disoccupati presenti in Italia, che nascondeva però una amara sorpresa. Una volta contattato il numero indicato nel testo dell’inserzione, infatti, si veniva a scoprire che per poter ottenere tale ‘lavoro’, era necessario versare una somma compresa tra i 65 e i 75 euro a titolo di “inserimento nell’organico, istruzione pratica, diritti di segreteria e compartecipazione alle spese di imballaggio”.
In buona sostanza – secondo il Codacons – l’annuncio di lavoro nascondeva un’offerta di fornitura di materiale a carattere oneroso, materiale per il quale gli utenti dovevano sborsare fino a 75 euro; il kit in questione conteneva perline colorate, una pinza, cinque sfere di filo di ferro e una lettera di accompagnamento con le istruzioni.
Il Codacons, dopo le segnalazioni di alcuni consumatori incappati nel raggiro, ha presentato una denuncia al’Antitrust, che ha emesso oggi una sentenza di condanna per pratica scorretta, nei confronti dell’impresa individuale Zales di Zabini Alessandro (con sede a Lecce), con una multa di 60.000 euro. Il Codacons riporta anche una “curiosità”: “non riuscendo a reperire il titolare dell’impresa responsabile dell’annuncio, l’Antitrust ha mandato degli ispettori presso la sede legale della società in Via Bellinzona 21 a Lecce, constatando in loco che il civico 21 era inesistente”.

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