16 Settembre 2018

Le telecamere per asili e luoghi di cura vanno in Consiglio

il governo è contrario: non possiamo spingerci troppo nel volere entrare nelle vite delle persone
SAN MARINO Un’ istanza d’ Arengo per chiedere l’ installazione di telecamere in tutti i luoghi di cura, scolastici ed educativi e dove minori e persone non autosufficienti trascorrono del tempo sotto la custodia di personale preposto. Il dibattito, che anche in Italia è accesissimo, arriva dunque in Consiglio grande e generale. Tutela della privacy contro sicurezza. Ma anche fiducia verso chi si occupa delle persone care contro l’ esigenza di controllare. Con il testo dell’ istanza si mira a aumentare «qualità ed efficacia dei servizi pubblici». «Troppo spesso – recita – i media riportano gravi fatti di abuso e maltrattamento di personale qualificato nei confronti di minori o persone non in grado di difendersi. La documentazione filmata fornisce un valido strumento per attuare un lavoro di supervisione degli specifici interventi per migliorarne efficacia e qualità». Le maestre in genere non sono d’ accordo con questa misura di controllo perché le immagine, isolate rispetto a un contesto, rischiano di far apparire ciò che non è. Una carezza data a un bimbo in lacrime può essere scambiata per un ceffone. Vero è anche che si tratta di persone indifese. Il tema era già stato affrontato dalla politica sammarinese ma proprio perché eccessivamente spinoso era stato rimandato. Ora l’ istanza è tornata all’ ordine del giorno. L’ Aula dovrà decidere. Il governo di San Marino al momento pare contrario mentre in Italia, in favore dei sistemi di videosorveglianza, oltre al Codacons c’ è anche il vicepresidente del Consiglio Matteo Sal vini. «Capisco bene le preoccupazioni di un genitore o di chi affida familiari a strutture che li ospitano – è la posizione del segretario di Stato Guerrino Zanotti- ma non possiamo spingerci troppo oltre nel volere entrare nelle vite delle persone con monito raggi costanti. E’ una logica che contrasterò con tutte le mie forze. Lo stato di polizia e controllo non c’ entra nulla con la mission della scuola e dei luoghi di cura. Sarebbe una grande sconfitta».

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