8 Giugno 2010

“Le telecamere interne? Spente da mesi”

• nocera inferiore. Non appena sono giunti all’ Umberto I la prima cosa che hanno chiesto sono stati i filmati delle telecamere dell’ impianto di videosorveglianza interno all’ ospedale; ma gli inquirenti, a caccia di un frammento, di un’ immagine della donna che poco prima aveva rapito un neonato hanno dovuto loro malgrado arrendersi di fronte alla triste realtá: l’ impianto era fuori uso da tre mesi. A confermarlo il direttore amministrativo dell’ ospedale, Maurizio D’ Ambrosio: «All’ Umberto I – ha detto – esiste un impianto di videosorveglianza, che però non è attivo da tempo». La rapitrice del neonato, ha osservato il responsabile del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ Umberto I, Gaetano Vitagliano, è entrata «durante l’ orario di visita», e l’ ospedale «non è un carcere». • Cosa abbia provocato il black out di immagini e registrazioni video lo dovrá appurare la magistratura: lo ha chiesto ieri il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. «Se davvero, come sembra – dice Rienzi – le telecamere di controllo erano disattivate, allora la procura dovrá verificare di chi è la responsabilitá di tale grave disservizio». «Fa rabbia pensare – conclude il presidente del Codacons – che se le stesse telecamere fossero state regolarmente funzionanti, come ci si aspetta in qualsiasi ospedale, questo grave episodio si sarebbe potuto evitare». • Ma gli inquirenti non demordono: carabinieri e polizia hanno esaminato i filmati ripresi da telecamere collocate lungo alcune strade nelle vicinanze dell’ ospedale di Nocera nel tentativo di individuare l’ auto a bordo della quale sarebbero state viste le due donne con il neonato appena rapito. Gli investigatori stanno esaminando in particolare le vetture transitate in zona nell’ orario del sequestro.
 

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