LE STRADE COME IL GROVIERA SONO UN VERO PERICOLO
Gentile direttore, il Belpaese, terra del groviera, ma non del celebre formaggio transalpino! Piuttosto tante strade simili a mirabolanti percorsi da golf. Ecco allora uno pneumatico che, quando meno te lo aspetti, esplode, gli ammortizzatori e le sospensioni che vanno fuori uso, la marmitta che riceve una bella botta. Per l’ esultanza dei gommisti e dei meccanici, quanti danni possono fare le buche che costellano le nostre strade. La gente è stufa di sfasciarsi l’ auto per colpa di «crateri» non richiusi. Per non dire poi dei problemi, tra cui cadute e distorsioni che si possono cagionare all’ incolpevole pedone, se non si avvede dell’ improvviso pericolo. Si aggiungano «i terribili» tombini sporgenti, vere e proprie armi killer. Anch’ io, qualche giorno fa, mi stavo inciampando, ma, gratias Deo, non mi sono fatto male. Probabilmente, la provincia di Trento se la cava molto meglio rispetto ad altre realtà limitrofe. Tuttavia, nonostante la buona manutenzione del manto stradale, non mancano le segnalazioni che provengono anche dal nostro territorio: crepe e buchette a livello sia comunale sia provinciale. Certo, guardiamoci attorno: il confronto con il resto d’ Italia è stridente. Quelle buche sono il risultato di una manutenzione ordinaria e straordinaria mal eseguite. In questo, vie e viuzze, ridotte a veri e propri campi di battaglia, si ritrovano al collasso. Poi, di fronte a lavori in corso o a piogge torrenziali, i dissesti si amplificano. Secondo l’ Aci, nell’ ultimo anno il 17% degli incidenti sono stati cagionati dalle buche sulle strade. Come sostiene l’ Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale), a Roma è ormai emergenza nazionale. A Foggia partono cerchioni e ammortizzatori. A Verona, invece che sistemare le buche, hanno collocato dei cartelli per limitare la velocità a 30 chilometri orari. Insomma, una situazione italiana disastrosa, che unisce indistintamente Nord e Sud dello Stivale. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, a proposito della città di Roma, lamenta che «con le varie tasse che pagano i cittadini, non ultima la Tares e la quantità di multe che incassa Roma, la città dovrebbe avere strade lisce come biliardi». Claudio Riccadonna, ALA Caro Riccadonna, sì, la nostra regione vanta una situazione migliore rispetto agli standard nazionali, ma anche qui il problema esiste. Mi spiace pronosticare che andrà sempre peggio, poiché il dissesto dei conti pubblici si abbatte pure sulle spese di manutenzione stradale che non potranno essere sottratte alla scure dei tagli. Al riguardo, purtroppo, prevale una logica miope che guarda solo ai costi immediati senza alcun ragionamento di prospettiva. Bisognerebbe chiedersi, in altri termini, quali sono gli oneri indiretti di «crepe e buchette»: dalle cure mediche per gli infortunati ai danni provocati dagli incidenti, dagli interventi di emergenza ad altro ancora. Per non parlare del valore della vita umana che, ovviamente, non ha prezzo. RIPRODUZIONE RISERVATA.
claudio riccadonna,
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