26 Maggio 2020

Le palestre riaperte tra «app» e proteste

allenamenti su prenotazione, caos rimborsi e limitazioni sui servizi: così i centri fitness affrontano la «fase 2» dell’ allenamento
FIRENZE Primo giorno di scuola anche per le palestre e le piscine fiorentine. Tra controlli all’ ingresso e rilevazione della temperatura, in tanti hanno lasciato la paura a casa e hanno puntato la sveglia all’ alba sperando di essere i primi ad accedere. Infatti, dopo il lungo stop per Coronavirus le strutture hanno riaperto i battenti tra persone in coda con la prenotazione al corso sotto mano e altre che vorrebbero sospendere gli abbonamenti. Ma è bastato che suonasse la prima campanella per scatenare il caos sui rimborsi spettanti agli utenti. A denunciarlo è il Codacons. L’ associazione dei consumatori, infatti, ricorda come il decreto rilancio preveda un indennizzo in favore degli utenti per i giorni di chiusura degli impianti. «L’ attività di palestre, piscine e centri sportivi è stata sospesa per effetto del decreto del 9 marzo – spiega il Codacons -. Questo ha comportato 76 giorni complessivi di chiusura degli impianti, e il diritto degli utenti al rimborso parziale degli abbonamenti». Lo stesso Decreto Rilancio – sottolinea l’ associazione – prevede in capo ai gestori degli impianti sportivi l’ obbligo di rimborsare i propri clienti per la chiusura degli esercizi, anche attraverso voucher di pari valore, utilizzabile entro un anno dalla cessazione delle misure di sospensione dell’ attività sportiva. Le palestre fiorentine, però, si sono mosse in ordine sparso: molte strutture hanno deciso di indennizzare i propri iscritti allungando il periodo di validità degli abbonamenti, altre hanno offerto corsi e lezioni via web. Tutte opzioni facoltative che possono essere scelte dal consumatore come forma di indennizzo, «ma che non escludono la possibilità degli utenti di chiedere e ottenere i rimborsi qualora non intendano avvalersi di tali offerte». Intanto tante palestre continuano a rimanere chiuse in attesa di mettersi completamente a norma. Ieri, per esempio hanno riaperto le due sedi fiorentine della Virgin, a Novoli e Rovezzano, l’ Olympus di via di Ripoli ma anche la Tropos di via Orcagna e la ZeroUno di via dei Caboto. Riaprono la settimana prossima la Palestra Good di via San Quirico e a metà giugno le due sedi della Klub a Marignolle e in via dei Conti. «Stiamo rifacendo l’ impianto di aerazione, un intervento per offrire una maggiore sicurezza ai nostri utenti» spiega Calogero Pipia, un personal trainer. Regole rigide ovunque. In Virgin si accede solo con prenotazione via app, sia ai corsi che alle sessioni di allenamento, e dopo aver superato la prova termometro. Anche all’ Olympus di via di Ripoli le lezioni sono su prenotazione mentre l’ allenamento è libero. «Però chiediamo ai clienti un accesso al giorno» sottolinea Alberto Scardigli, uno dei soci e consigliere Anif (Associazione Nazionale Impianti Sport & Fitness) Toscana. «Abbiamo un termo scanner all’ ingresso per rilevare la temperatura, gel sanificante e disinfettanti in tutte le sale e due addetti fissi negli spogliatoi in modo da controllare sul rispetto delle regole». Rossella Conte.

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