19 Maggio 2010

Le ombre delle carte revolving

Le principali associazioni dei consumatori hanno applaudito l’operato della procura di Trani e della Banca d’Italia che hanno messo in luce il comportamento scorretto di numerose società emittenti carte revolving. Un fenomeno "diffusissimo" quello messo in evidenza dall’inchiesta di Trani che evidenzia un problema che Adiconsum denuncia da tempo.

"Dietro le allettanti proposte – spiega l’associazione – si nasconde sempre qualche insidia". L’associazione dei consumatori ritiene che il fenomeno non sia isolato, ma che anzi sia abbastanza diffuso. Pertanto Adiconsum consiglia ai consumatori a verificare i tassi applicati sulla propria carta e in caso di tassi usurari a chiedere il rimborso alla propria banca o alla società emittente e presentare ricorso all’Arbitro bancario finanziario presso la Banca d’Italia. L’associazione Codacons ha invece annunciato di avere allo studio una class action a favore di tutti gli utenti italiani che sono stati vittime dei tassi usurai applicati sulle carte revolving. "Da anni denunciamo la poca trasparenza che regna in questo settore, dove i consumatori giocano la parte delle prede da sbranare – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – Ora la decisione della Banca d’Italia apre la strada non solo alle richieste individuali di rimborso da parte di chi ha pagato tassi usurari, ma anche ad azioni collettive volte ad ottenere il risarcimento dei danni subiti". "Gli interessi a debito delle carte di credito rappresentano un terreno torbido che non ci ha mai convinto – prosegue Rienzi – per questo chiediamo all’Antitrust di avviare una indagine sul settore, verificando le condizioni applicate e sanzionando chi non garantisce adeguata trasparenza e applica tassi illegali". Da Federconsumatori è invece arrivato l’invito a riaprire i lavori della Commissione Pinza che in passato, grazie al prezioso apporto di Associazioni dei Consumatori, Associazioni imprenditoriali ed i Ministeri competenti, ha intrapreso un importante percorso teso a promuovere la correttezza, la trasparenza e la legalità all’interno di un settore che ne ha realmente bisogno, quello del credito al consumo". Che esista un problema con i tassi da capogiro è stato messo anche in evidenza da una recente analisi dell’Università Bocconi per CorrierEconomia. In base ai calcoli della Bocconi riporta l’inserto finanziario del Corriere del lunedì si tratterebbe di una vera emergenza in quanto il Taeg massimo (Tasso Annuo Effettivo Globale) dei dieci big sfiora il 22%. Il primato spetta a Carta Blu di American Express (NYSE: AXP – notizie) con un taeg del 21,99%, invariato rispetto al 2009. Seguono la Carta revolving di Compass (Taeg 20,98%) e la carta Classic di Barclays (Londra: BARC.L – notizie) (Taeg 20,73%). Sfiorano il 20% i prodotti di Carta Sì e Consum it, rispettivamente con Revolving (19,56%) e M’Honey card classic (19,28%). Carta prestitempo di Deutsche Bank Prestitempo ha un Taeg del 16,76% seguita da Carta attiva di Agos Ducato (16,65%), Aura di Findomestic (16,49%). Si attestano tra le più virtuose Extra di Unicredit Family Financing Bank (15,67%) e Clessidra di Moneta (Intesa Sanpaolo (Milano: ISP.MI – notizie) ) (9,95%). A puntare il dito contro le carte revolving troviamo anche il direttore generale dell’Antitrust Corrado Calabrò che ha parlato di prodotti dalla verifica difficile per i consumatori e caratterizzati da trasparenza inadeguata. Anche se parte del problema secondo l’Assofin sarebbe da imputare all’incidenza dei costi fissi, più alta sui piccoli importi finanziati con le revolving.

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