Le metropolitante troppo rumorose possono costituire reato
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- SestoPotere.com
(Sesto Potere) – Milano – 23 febbraio 2010 – Le metropolitane troppo rumorose possono costituire reato. Il Pubblico Ministero Dr. Giulio Benedetti di Milano ha accolto, infatti, un esposto del Codacons, rinviando a giudizio il legale rappresentante dell’Azienda Tramviaria Milanese spa, ipotizzando il reato di cui all’art. 659 del Codice Penale, "Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone’, secondo il quale "Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche (…) disturba le occupazioni o il riposo delle persone (…) è punito con l’arresto fino a tre mesi (…)’.
Tutto parte da un esposto del Codacons nel quale l’associazione di consumatori denunciava gli eccessivi rumori delle metropolitane milanesi.
Il Pubblico Ministero ha ora ipotizzato i "reati previsti e puniti dagli articoli 81 capoverso, 61, comma primo n. 3), 659, primo comma, c.p. in relazione al D.P.C.M. 14/11/1997′.
Sotto processo non solo le emissioni rumorose prodotte dalla circolazione di convogli della linea metropolitana ma anche quelle provocate dalla proiezione di audio filmati pubblicitari sonori trasmessi presso le banchine delle stazioni.
"L’ inquinamento acustico è un problema serio. I rumori molesti non sono solo un semplice fastidio ma sono fonte di stress, disturbi del sonno, ansia, ore di lavoro perse, calo delle difese immunitarie, creano disturbi di apprendimento, specie nei bambini, oltre a numerose altre patologie’ ha dichiarato Marco Donzelli, presidente del Codacons. "I decibel in eccesso, poi, possono provocare anche traumi da rumore, che dipendono non solo dal livello di intensità del suono ma anche dalla sua durata. Un suono alto ma breve può essere meno pericolo di un suono più basso ma più prolungato. La durata dell’esposizione è un parametro importante da valutare e, quindi, determinante nel caso della metropolitana, percorsa ogni giorno dai pendolari per almeno due volte al giorno, se non quattro, spesso per più di 30 minuti’ ha proseguito Marco Donzelli, presidente del Codacons.
"Consideriamo importante, inoltre, che il Pubblico Ministero abbia preso in considerazione anche i filmati pubblicitari. Disturbare i consumatori anche durante l’attesa del convoglio con pubblicità ad alto volume è un segno dei tempi che non ci piace. Non vogliamo che le nostre città si trasformino nella Los Angeles di Blade Runner’ ha concluso Donzelli.
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