Le famiglie non ce la fanno più
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fonte:
- Denaro.it
Mercoledì 13 sciopero della spesa Le famiglie non ce la fanno più. Dopo gli aumenti “ingiustificati“ dei prezzi in molti settori, dagli alimentari alle assicurazioni, dalle bollette alle banche, a migliaia ora “rischiano la bancarotta“. E non possono sopportare altri rincari: di fronte a quello che si prefigura come un “autunno nero per i consumatori“, quindi, “il Governo deve intervenire“. E` l`allarme lanciato dalle associazioni dei consumatori, Adoc, Adiconsum, Codacons e Federconsumatori, che porteranno la loro protesta in piazza dopodomani con lo sciopero della spesa e della pastasciutta, un`iniziativa simbolica per chiedere a Palazzo Chigi di tagliare prezzi e tariffe. A Roma l`appuntamento sarà alle ore 10.30 a piazza Montecitorio, mentre una delegazione delle associazioni si recherà davanti alla sede dell`Antitrust per avere uno scambio di vedute con il presidente Antonio Catricalà. La richiesta delle associazioni dei consumatori, ha sintetizzato il presidente dell`Adoc, Carlo Pileri, è, prima di tutto, un blocco immediato di prezzi e tariffe al livello precedente agli aumenti, per poi arrivare all`obiettivo del taglio del 5 per cento di tutti i prezzi e tariffe, attraverso un accordo con le parti interessate. Un simile taglio, hanno spiegato, porterebbe le famiglie a risparmiare 1.000-1.200 euro l`anno. Lo sciopero della spesa, il quinto promosso dalle associazioni dei consumatori (due nel 2002 contro il caro-euro, gli altri nel 2003 e nel 2004), vedrà questa volta anche la partecipazione della Coldiretti: consumatori e produttori insieme per eliminare “la forbice assurda e criminale – l`ha definita Rienzi – dell`intermediazione“ e perché i consumatori tornino a spendere meno e gli agricoltori a guadagnare di più. Le associazioni dei consumatori, che hanno accolto con favore il tavolo tra governo e operatori della filiera alimentare in programma il 12 (e dove andrà anche una delegazione dei consumatori per “dire basta alle speculazioni“), denunciano da tempo i rincari in molti settori che, secondo i loro calcoli, porteranno a fine anno a un aumento di 1.098 euro della spesa media della famiglia. Aumenti che le associazioni definiscono “ingiustificati“, dal momento che il costo della materia prima incide solo sul 10-15 per cento del prezzo finale. Un esempio per tutti, l`aumento del prezzo di pane e pasta, cresciuto indipendentemente dall`aumento del prezzo del grano, lo stesso del 1985, mentre da allora, ha precisato Coldiretti, il divario dei prezzi tra grano e pane è aumentato del 750 per cento. Il valzer dei rincari dei prezzi con cui gli italiani devono fare i conti al rientro delle vacanze non tocca il settore auto. Francesco De Carolis, amministratore delegato del gruppo MirandaAutomotive, che comprende i marchi Fiat, Ford e Audi, dice che “a partire da luglio si è registrato un lieve incremento degli accessori auto di circa 10 euro che non incide pesantemente sul costo delle auto, già agevolato di per sé da sconti e finanziamenti applicati sulle vetture negli show room al momento della vendita“. Adiconsum fa però notare che raddoppierà il costo della revisione delle auto da 25 a 45 euro, a cui bisognerà aggiungere l`Iva.
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