Le compagnie di tlc potrebbero entrare nel mercato con la ricarica gratuita
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fonte:
- La Stampa
Le carte prepagate bancarie sono comode ma sono anche costose. Secondo l’Antitrust, troppo costose: tanto che l’autorità garante per la concorrenza suggerisce alle compagnie telefoniche di farsi strada con le loro carte – costi di ricarica zero – nel mondo dei pagamenti elettronici. Così dicono le conclusioni di un’indagine sul settore. «Le commissioni di ricarica possono arrivare fino a 5 euro – dice l’Antitrust -, sono troppo elevate». Per aggirare il problema si potrebbero invece «sfruttare le potenzialità degli operatori telefonici mobili che con 80 milioni di carte» hanno una fetta preponderante del mercato. Anche perché le prepagate – bancarie o postali, ricaricabili o usa e getta – sono sempre più usate dagli italiani. Secondo i dati raccolti dall’Antitrust nel 2007 ne circolavano 5,8 milioni, il 30% in dell’anno prima. Quasi il 60% del settore è nelle mani delle Poste. Nel 2006 si sono registrate più di 25 milioni di operazioni di pagamento con carte prepagate: oltre il doppio rispetto ai prelievi bancomat. Il valore complessivo delle ricariche è stato di circa 3,5 miliardi di euro. Insomma il business c’è, ma in banca si paga troppo – fino a 117 euro l’anno -: perché non guardare alle prepagate telefoniche facendo «risparmiare i consumatori»? La possibilità è concreta: a partire dal primo novembre 2009 entrerà in vigore la cosidetta Psd (payment service directive) che dovrebbe consentire l’ingresso di nuovi operatori nel sistema di pagamenti. «Laddove intervenissero le necessarie modifiche normative contenute in una proposta di direttiva della Commissione Europea – sottolinea il Garante – i consumatori potrebbero usare le ricariche telefoniche per saldare i piccoli pagamenti: «la spesa al supermercato, il biglietto del treno, l’abbonamento dei mezzi pubblici, sfruttando la gratuità della ricarica e la rimborsabilità del credito». Una maggiore concorrenza nel settore, osserva l’autorità, con una conseguente riduzione dei costi, potrebbe aiutare l’Italia a «recuperare il gap con gli altri Paesi nella diffusione della moneta elettronica». Perché al solito l’Italia è rimasta indietro: «A fronte di una media dell’area euro di circa 55 operazioni procapite effettuate con carte di pagamento e di 154 effettuate negli Stati Uniti ogni anno, in Italia – si legge nelle conclusioni della relazione – si registrano solo 21 operazioni procapite». E i consumatori? Per il Codacons le conclusioni dell’Antitrust sulle prepagate sono giuste. Ora bisogna fare di più: per esempio «eliminare le commissioni sui prelievi bancomat». Il presidente dell’associazione dei consumatori Carlo Rienzi invita l’antitrust a eliminare quello che definisce «un balzello enorme e totalmente inutile».
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