9 Dicembre 2009

Le bollette tornano a salire

ROMA Le bollette tornano a salire. Almeno per quanto riguarda il gas, che dal primo gennaio del prossimo anno potrebbe registrare un aumento del 2,8%. Un rialzo, legato alla recente ripresa delle quotazioni del petrolio, che per le famiglie italiane si tradurrebbe in una maggiore spesa annua di circa 26 euro. L’aumento così indicato del costo del metano nel primo trimestre gennaio-marzo del 2010 è frutto delle prime stime degli esperti di Nomisma Energia. Solo se confermato dall’Autorità di settore misurerà effettivamente il primo rialzo delle bollette del gas dopo un anno. Era infatti da quattro rilevazioni trimestrali che le tariffe del metano registravano soltanto ribassi. Fermo invece il costo della energia elettrica, che secondo gli esperti nei primi mesi dell’anno prossimo non dovrebbe registrare variazioni, come spiega Davide Tabarelli, "uomo delle tariffe" di Nomisma Energia. Lo stesso Tabarelli sottolinea comunque che l’ultima parola spetterà poi sempre all’Authority che, entro fine dicembre, dovrà rendere noto l’aggiornamento trimestrale per il primo quarto del nuovo anno. «Le stime di Nomisma riguardano gran parte del periodo di riferimento per il prossimo aggiornamento dell’Authority», spiega Tabarelli, per il quale la variazione prevista per il gas risente dell’andamento delle quotazioni del greggio, che «lo scorso ottobre hanno registrato una forte accelerazione, riportandosi sugli 80 dollari al barile». Gli aggiornamenti trimestrali per il gas si basano infatti sulle medie dell’andamento delle materie prime nei nove mesi antecedenti. Per l’elettricità l’aggiornamento è invece più complesso, e tiene conto, oltre che dell’andamento passato dei prezzi dei combustibili, anche dei prezzi in borsa dell’elettricità, delle previsioni per il prossimo anno e, infine, dell’andamento degli oneri legati anzitutto alle fonti rinnovabili. Se sul fronte del gas il rialzo previsto rappresenta un onere per le famiglie e un segnale di potenziale rafforzamento del freschissimo risveglio dell’inflazione, dall’altro testimonia anche quello, pur timido, dell’economia. Segnali di ripresa già scaricatisi, a livello internazionale, sulle quotazioni del petrolio. Tassi di aumento dei prezzi, anche energetici, dell’ordine del 2-3% possono «essere fisiologicamente salutari per l’economia, se dietro vi è una effettiva ripresa della domanda – spiega ancora Tabarelli – anche se è poi evidente che gli aumenti recenti del petrolio, e delle tariffe sono in gran parte dovuti ad acquisti speculativi di grandi banche provviste di enorme liquidità». Danaro immesso nel sistema finanziario americano proprio a ridosso della pesante crisi del 2008, e che non trova invece destinazione, come pure dovrebbe, nel credito alle imprese e alle famiglie.  Sulle previsioni di aumento per il gas prende intanto posizione il Codacons, che chiede al governo di« intervenire a tutela dei bilanci delle famiglie italiane bloccando le tariffe luce e gas per tutto il 2010». Qualsiasi aumento delle bollette energetiche in questo momento di crisi, per l’associazione «rappresenterebbe una vera e propria tragedia per i redditi delle famiglie già ampiamente tartassate».

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