«Le associazioni dei consumatori non si finanziano con soldi pubblici»
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fonte:
- Il Messaggero
Sulle fonti di sostentamento delle associazioni dei consumatori si rincorrono molte teorie ma una sola è quella corretta. Lo tengono a ribadire Adiconsum, Codacons, Federconsumatori e Movimento difesa del cittadino dell’ Umbria: «Non esiste un finanziamento pubblico per tali soggetti (iscritti all’ albo regionale e al Consiglio nazionale consumatori e utenti) che non ricevono alcun euro dalla fiscalità generale». Si tratta, piuttosto, di un autofinanziamento. Tra le entrate delle associazioni figurano, infatti, le quote d’ iscrizione, necessarie per usufruire della consulenza e dell’ assistenza degli esperti. Altri fondi sono raccolti tramite il 5 per mille, una forma di contribuzione volontaria, la stessa della quale usufruiscono, ad esempio, associazioni culturali o di volontariato. Un’ altra fonte di finanziamento è legata alle risorse derivanti dagli incassi delle multe dell’ Antitrust. Fondi solo veicolati dal ministero del Tesoro, tramite il Cncu, e che le associazioni sono vincolate a utilizzare in progetti utili ai cittadini-consumatori. «Possiamo anche proporre progetti alle fondazioni bancarie ed essere finanziati da esse; ma in nessun caso si tratta di soldi sottratti da bilanci dello Stato o di enti pubblici». © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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