L’avvocato del lavoro: “Non difendo i no vax, prevale il bene comune”
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fonte:
- Corriere del Trentino
Da nord a sud in tutta la penisola si moltiplicano le cause dei no vax pronti a dare battaglia contro l’obbligatorietà del Green pass. Pochi giorni fa anche la Terza sezione bis del Tar del Lazio ha respinto l’istanza presentata da Anief contro i provvedimenti del ministero dell’Istruzione che disciplinano il possesso del certificato verde. La protesta però continua sia nelle piazze che nelle aule di giustizia e ieri il Codacons ha lanciato in regione un ricorso collettivo per i lavoratori «che vogliono contestare un’incostituzionale uso del Green pass», si legge nella nota. Il tema divide la società tra chi sollecita una presa di coscienza collettiva e i negazionisti. Per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella la vaccinazione resta «un dovere civico e morale». Parole condivise da molte toghe trentine. Diversi avvocati giuslavoristi hanno infatti deciso di non difendere chi si oppone alle norme su vaccinazione e green pass. «In questo tema dal mio punto di vista il bene comune prevale sul bene singolo», riflette l’avvocato Stefano Giampietro, storico legale vicino ai lavoratori. «Per mia scelta di coscienza, malgrado numerosissime richieste giuntemi in questo senso, questa volta ho deciso di non rappresentare quei lavoratori che rifiutano per principio e senza motivazioni concrete il vaccino. Molti altri colleghi hanno scelto la stessa direzione io sono vaccinato e lo è tutta la mia famiglia e la grandissima parte delle persone che mi stanno vicine, ritengo sia importante vaccinarsi per tentare di tutelare la propria salute e quella degli altri». Secondo l’avvocato Giampietro anche sotto il profilo giuridico ci sono pochi spazi. «Ci sono ormai decine di sentenze che hanno rigettato ricorsi,si è espressa anche la Corte di Giustizia Europea, lo scorso 8 aprile ha respinto il ricorso di alcuni genitori contro la legge della Repubblica Ceca che, come da noi, vieta l’iscrizione alla scuola d’infanzia ai bambini non vaccinati e 15 giorni fa la Cedu (Corte europea dei diritti dell’uomo) ha respinto il ricorso dei vigili del fuoco francesi che avevano impugnato l’obbligo vaccinale Covid previsto in Francia per la loro categoria». Dal punto di vista giuridico umana — osserva Giampietro –masuquestosiègià espressa chiaramente la Cedu. Quindi vi sono margini legali affinché determinate categorie di lavoratori che sono a contatto con il pubblico, come insegnanti e sanitari, siano chiamati all’obbligo vaccinale».«Ci sono anche regole che vanno rispettate,a tutela del bene collettivo», continua il legale, pensando alle sospensioni. «Per i professionisti della sanità, ad esempio, ci sono norme specifiche sul mantenimento della propria integrità fisica per non mettere in pericolo gli altri. Sono però convinto che debbono essere valutate a fondo e concesse alternative all’obbligo vaccinale per evitare ogni estrema conseguenza sul rapporto di lavoro; io ad esempio sarei per la gratuità del tampone per tutti». Sono diversi anche i casi di chi ha avuto il Covid (senza saperlo perché asintomatico),ma siccome non è stato certificato non può sapere se può o deve vaccinarsi e così vive in una sorta di limbo, costretto a fare tamponi a pagamento ogni duetre giorni; vi è anche chi è af-fetto da patologie per le quali non è ancora chiaro se può ac-cedere alla certificazione di esenzione. «Ci sono vuoti normativi incredibili sui quali bisogna intervenire, la mia contrarietà non è verso chi non può vaccinarsi o chi ha timore del vaccino in sé, ma rispetto alle posizioni di opposizione basate su tesi scientifiche inesistenti o fanta-giurid i c h e c h e n o n p o s s o condividere». Dafne Roa
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