4 Maggio 2022

LAVORO, OPERAIO MORTO A CASA DELLA CARTABIA, CODACONS: MINISTRA AVVII ISPEZIONE SU DENUNCE FERME IN PROCURA

Sull’emergenza dei decessi sui luoghi di lavoro la ministra Cartabia deve avviare un’ispezione tesa ad accertare perché numerose denunce presentate alle Procure di tutta Italia non hanno avuto alcun seguito e risultano ad oggi ferme.
Lo afferma il Codacons, dopo il caso dell’operaio morto a Ollomont (Aosta) mentre eseguiva lavori nella casa della ministra della Giustizia, Marta Cartabia.
“Lo scorso settembre abbiamo presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica chiedendo alla magistratura di tutta Italia di indagare sulle morti bianche e di accertare le eventuali responsabilità degli enti di controllo preposti a garantire la sicurezza sul lavoro – spiega l’associazione”. Denuncia, questa, che fa seguito ad altri analoghi esposti presentati sia dal Codacons, sia da altre organizzazioni nel corso degli anni, ma che non hanno finora portato ad alcuna indagine su chi ha l’obbligo per legge di controllare i luoghi di lavoro e imporre il rispetto delle disposizioni a tutela dei lavoratori.
Nell’esposto presentato dal Codacons si chiedeva alle Procure di “compiere tutte le indagini necessarie al fine di accertare il rispetto delle norme di sicurezza all’interno dei cantieri ubicati sul territorio, quali attività abbiano compiuto enti come Inail o Asl al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori o se siano prospettabili negligenze od omissioni idonee a configurare responsabilità penali per tutti quei soggetti pubblici e privati, organi e autorità preposte a controlli, verifiche e rispetto delle norme di sicurezza, sotto il profilo dei reati di cui all’art. 328 c.p. (Rifiuto di atti d’ufficio) oltre ai reati di omesso controllo e vigilanza, concorso in omicidio e sulla base dell’art. 40 del codice penale, che afferma: ‘Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo’ “.

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