Latte, il prezzo diventa bollente
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fonte:
- Il Giorno
Fino a 1,45 euro al litro.
Le associazioni dei consumatori: il Comune informi la gente
PREZZO del latte in crescita, con la medesima velocità con cui crebbe il petrolio durante la guerra del Golfo, ma c`è una differenza, allora la ragione era seria. Mentre i produttori continuano a percepire 0,33 centesimi al litro, chi compra al banco paga lo anche 1,45. Un`esagerazione. Proviamo a pensare in lire, sono 2.800. È vero, dipende dalle marche e dal tipo, ma se prendiamo l`intero, base per le percentuali Istat, lo troviamo a 1,40-1,42 nella grande distribuzione e da 1,39 a 1,45 nella piccola. L`aumento dall`ultima settimana d`agosto a oggi è stata dallo 0,73 all`1,41% nella grande distribuzione e del 3,45 nella piccola. I dati sono della Lega Consumatori. PIETRO PRADERI, il presidente nazionale di quell`associazione, specifica: “La rilevazione Istat dà un aumento medio del 4%. Tra la piccola e grande distribuzione c`è differenza, ma il nodo è lo stesso del pane e della pasta. L`incremento è avvenuto in previsone del rialzo dei costi dell`energia, poi c`è la preoccupazione per le tasse e gli studi di settore. Sono aumenti senza ragione. Sono sproporzionati, c`è un problema di speculazione“. VISTO CHE il calo non lo si può imporre con leggi, Praderi ricorda che tocca alle istituzioni intervenire, potenziando l`informazione verso i consumatori, attraverso il confronto dei prezzi. “La gente fa fatica ad arrivare alla fine del mese, credo sia giunto il momento di insistere sulla consapevolezza del consumatore. C`è un altro punto: a fronte degli aumenti, si dia una guardata alle tasse“. “IL MINISTRO Alemanno, durante la passata legislatura, quando le zucchine costavano come il caviale, annunciò una verifica fiscale e i prezzi calarono subito“ lo ricorda Angelo Motta dell`Adiconsum, il quale è d`accordo sul ruolo delle istituzioni: “Il Comune aveva un Osservatorio prezzi che si riuniva ogni 15 giorni. Un vero Osservatorio però non dovrebbe annunciare solo se ci sono stati aumenti o cali, ma dare i prezzi medi. Ad esempio, se so che il costo medio della pasta è 0,85 e sugli scaffali la vedo a 0,95, posso uscire e andarla a cercare dove costa meno“. Motta è contro lo sciopero della spesa perché “non serve“, ma è anche lui per un`informazione mirata. È PER LA PROTESTA il Codacons: “Il prezzo dalla stalla al dettaglio si moltiplica per quattro ? dicono all`associazione ? Oggi con i rialzi siamo a metà dell`opera. L`aumento medio nazionale dall`agosto 2006 all`agosto di quest`anno è stato del 7%. Da come vanno le cose rischiamo di pagarlo 1,49 al litro. Quindi un messaggio bisogna mandarlo“. QUEI 0,33 centesimi pagati al produttore sono una presa in giro. L`assessore regionale all`Agricoltura, Viviana Beccalossi, ha dato la sua disponibilità per contattare le parti alla riapertura delle trattative. Ci sono già incontri in corso con Assolatte. “Certo, se a suo tempo i produttori avessero accettato l`indicizzazione del prezzo, oggi la situazione sarebbe migliore. Io l`ho proposta, c`è qualche rischio, ma poiché gli agricoltori adesso si chiamano imprenditori agricoli, qualche rischio lo devono accettare“.
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