9 Novembre 2004

L?associazione bancaria: le cause già instaurate continueranno il loro corso

L?Abi si è astenuta dal commentare la pronuncia della Suprema Corte a sezioni unite che aveva sollecitato


Un freddo comunicato: prendiamo atto


Il Codacons: il governo deve obbligare gli istituti di credito alla restituzione




L?associazione bancaria: le cause già instaurate continueranno il loro corso e l?esito verrà rispettato




MILANO. «Le banche prendono atto della sentenza della Cassazione sulla capitalizzazione degli interessi». Con uno stringato comunicato diramato nel tardo pomeriggio di ieri, l?Abi (associazione bancaria italiana) si astiene per il momento da qualsiasi altro commento sul fatto che le banche potrebbero essere presto chiamate a rimborsare ai clienti tra i 20 e i 30 miliardi di euro. Nella nota si precisa solo che «le cause già instaurate continueranno a seguire il loro iter e le banche, naturalmente, ne rispetteranno gli esiti». Dichiarazioni che hanno subito scatenato le ire dei consumatori. «Sono semplicemente assurde e danneggiano gli utenti italiani del servizio bancario» ha dichiarato il presidente del Codacons Carlo Rienzi annunciando anche che chiederà alla Procura di Roma «di accertare in capo all?Abi eventuali reati come associazione a delinquere finalizzata all?appropriazione indebita e all?intralcio del servizio giustizia». Non solo. Il Codacons chiede al Governo di intervenire con urgenza «con un decreto che obblighi le banche a restituire in automatico le somme che spettano agli utenti». La sentenza anti-anatocismo è del 4 novembre e la notizia era apparsa il giorno successivo sul quotidiano economico «Italia oggi». Il silenzio mantenuto in questi giorni dagli istituti di credito e la laconica presa d?atto di ieri dell?Abi lascia presumere contromosse legali ma soprattutto l?imbarazzo che serpeggia negli ambienti per una sentenza-boomerang. Era stata la stessa associazione bancaria a auspicare infatti un pronunciamento della Corte di Cassazione a senzioni unite di fronte a contrastanti decisioni in materia emesse in questi anni dai Tribunali italiani. Sul sito dell?Abi alla ricerca «anatocismo» compaiono solo tre circolari, indirizzate nel 1999, 2000 e 2001 dalla direzione generale alle banche associate, nelle quali si fa il punto sulle numerose sentenze in merito alla capitalizzaione trimestrale degli interessi passivi e sulle argomentazioni a sostegno delle ragioni degli istituti di credito. Insomma, fino al 4 novembre c?era ancora la speranza di un via-libera agli «interessi sugli interessi». Ora invece quello che attende gli istituti di credito è una valanga di richieste di rimborsi tenendo conto del fatto che il divieto di anatocismo vale anche per i mutui.

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