30 Luglio 2013

Lasagne in spiaggia tornano i fagottari

Lasagne in spiaggia tornano i fagottari

Nel patio delle cabine tavole imbandite: pranzo da casa per risparmiareROSSELLA PIZZUTI SINDACATO BALNEARE: «I CONSUMI DELLA RISTORAZIONE SONO CROLLATI DEL 60 PER CENTO» OSTIA Chi non li può vedere, li chiama “fagottari”. Per altri sono solo la normalità in quella parte di litorale romano, dove le cabine sono ben altro rispetto a semplici depositi di asciugamani. Arrivano la mattina presto e all’ ora di pranzo, i bagnanti di Ostia, si tengono lontani dalle tavole calde e dai ristoranti degli stabilimenti. Storia nota chioserebbe qualcuno, ma stando ai dati sui consumi, l’ abitudine di mangiare in spiaggia o sul patio di quelle piccole casette di legno non è solo una moda senza tempo. «La vede questa lasagna? L’ ho preparata alle cinque stamattina, domani, invece, porto i pomodori al riso», dice Giuliana Maggi. E lei non è certo l’ unica che si porta il pranzo da casa. «Li vedi arrivare, i nostri abbonati, con i carrellini e i trolley neanche entrassero in aeroporto. Si portano persino l’ acqua minerale», dice Rossella Pizzuti, presidente del sindacato italiano balneare di Ostia. «Rispetto al 2012, con la crisi che c’ è, i consumi della ristorazione sono crollati, così, del 60-70%». Abolite perfino le colazioni. «Fino a qualche anno fa ? continua la Pizzuti ? prima di scendere in spiaggia si fermavano per un caffè, un cornetto». «Ora se va bene la domenica vendiamo quindici paste invece che duecento». Alcuni stabilimenti per andare incontro ai clienti hanno adibito delle zone ad aree pic-nic. «In questo modo non li obblighiamo a mangiare al ristorante, ma evitiamo lo scenario dei fagotti sulle logge delle cabine o sotto gli ombrelloni», dice Mauro Mangoni, gestore di uno stabilimento sul lungomare Vespucci. TROLLEY PIENI Ma non è solo per risparmiare sul pranzo che gli abbonati cercano di usare le casette sul mare al meglio. «Paghiamo 3.500 euro per la cabina», dice Riccardo C. «Veniamo tutti i giorni dall’ Eur e ci facciamo anche la doccia calda prima di rientrare a Roma». Vero, perché molte cabine si sono evolute, hanno la doccia in muratura e un lavandino con acqua calda. Le vedi perfino arredate con specchi, cassettiere, quadri, sedioline in vimini per star comodi. Ci si può fare di tutto, tranne il caffè. «Sono tornati a usarle non solo per lasciarci i giochi dei bambini o cambiarsi il costume», prosegue la Pizzuti del Sib. «E molti ? aggiunge ? hanno iniziato a prenderle in multiproprietà, gli abbonamenti stagionali sono scesi del 40% rispetto al 2012». Tengono abbastanza bene solo i giornalieri, anche se per la prima volta, da molti anni, gli stabilimenti hanno diviso i prezzi per fasce orarie. Lettino e ombrellone fino alle quattordici, sette euro, dal pomeriggio la tariffa scende a cinque. «La tipologia del turista è cambiata: oltre il 50% viene una mezza giornata, pochissimi sono quelli che affittano un appartamento non solo a Ostia, ma in tutto il litorale», spiega ancora la Pizzuti. Del resto, gli affitti delle case, pur essendo scesi di molto rispetto al 2012, secondo il Codacons, restano proibitivi. A Ostia ci vogliono a settimana dai 300 ai 700 euro per un bilocale. A Fregene tra i 400 e gli 800, mentre da Sabaudia in giù fino a Sperlonga servono tra i 550 e i mille euro. E aumentano pure quelli che fanno ricorso alla spiaggia libera e non sono più dei ragazzi. «Viviamo a Castel Porziano e veniamo al mare a Ostia perché non possiamo andare in vacanza quest’ anno», dicono Sandra e Benigno. Lei casalinga, lui pensionato della sovrintendenza ai Beni culturali. «Stiamo un po’ scomodi, ma respiriamo l’ aria di mare senza doverla pagare». Camilla Mozzetti © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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