8 Agosto 2009

L’ardua ricerca dello sconto no logo

Ancora una rarità i gestori indipendenti e quelli legati a super e ipermercati

I prezzi del carburante salgono e le compagnie petrolifere non sembrano intenzionate a ridurre in modo significativo i listini, ma c’è sempre la possibilità di risparmiare dai sei ai dieci centesimi al litro con punte che arrivano ai 40 cent. Come? Andando a rifornirsi nei distributori delle grandi catene come Auchan, Carrefour o Conad, o nelle cosiddette pompe bianche di gestori indipendenti. Poco meno di 300 in Italia, secondo le rilevazioni di Federconsumatori, molte di più per l’Unione petrolifera, che include nel computo anche alcune catene minori internazionali. Fatto sta che ieri il prezzo praticato al distributore "no logo" Mirina di via Ripamonti a Milano era di 1,252 euro al litro per la benzina e 1,074 per il diesel, rispetto a valori che, nei distributori diretti o convenzionati delle compagnie petrolifere oscillavano tra 1,335 euro e 1,349 al litro per la benzina e 1,158 e 1,169 euro al litro il diesel. Altri esempi: all’Alfa petroli di Villasanta (Milano) la benzina costava 1,265 e il gasolio 1,085, mentre a Catania da Energia siciliana si pagavano rispettivamente 1,337 e 1,169 euro al litro. Fino agli 1,219 e 1,039 praticati dal distributore dell’outlet Mondovicino,in provincia di Cuneo. «Il distributore è di nostra proprietà spiega il gestore del centro commerciale. Riusciamo a tenere prezzi bassi perché acquistiamo il carburante direttamente dalle raffinerie senza intermediari. Inoltre abbiamo margini risicatissimi sulla vendita». Dall’outlet al supermercato, come i cinque distributori di Conad. «Ne abbiamo uno in Sardegna, in Toscana, in Emilia Romagna e due, di cui uno che sta aprendo adesso, in Campania – spiega l’amministratore delegato di Conad Marcello De Berardinis. Sono tutti collegati ai nostri punti vendita e praticano prezzi inferiori di 7-10 centesimi al litro rispetto ai distributori della zona con punte di 10-12 centesimi. Sono strutture a nostro marchio con contratti di rifornimento che non ci obbligano ad acquistare il carburante dalla stessa compagnia, perciò riusciamo a negoziare i prezzi frequentemente. Un sistema che ci permette di tenere bassi i prezzi finali al consumatore». Auchan riesce addirittura a ridurre di 40 centesimi, con promozioni particolari, e comunque garantisce sconti medi di 6-7 centesimi nei suoi 28 distributori. Come fa osservare Federdistribuzione, su un pieno di 50 litri, calcolando uno sconto di 10 cent, si arriva a risparmiare 5 euro, che salgono a 100 euro in un anno. Il numero di queste strutture,tuttavia,è ancora basso rispetto al resto d’Europa: si tratta di 60 impianti in tutta Italia (pari a meno dello 0,3% del totale dei siti) con una quota di circa l’1% di erogato. Un dato 50 volte inferiore a quanto accade in Francia. Insomma, risparmiare si può, come aveva già ribadito l’Unione petrolifera mercoledì al termine dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico. «Le numerose offerte promozionali lanciate autonomamente dalle singole aziende ben prima dell’esodo estivo su tutta le rete ordinaria ed autostradale, anche in accoglimento dell’invito del ministero dello Sviluppo economico consentono risparmi fino a 10- 11 cent al litro» dicono dall’Up, che ribadisce come non v siano le condizioni per una riduzione dei prezzi, ma assicura «la più ampia disponibilità delle aziende ad approfondire e discutere con il governo e le amministrazioni competenti tutti gli strumenti utili al miglioramento strutturale della rete distributiva al fine di renderla sempre più efficiente e vicina alle esigenze dei consumatori». E precisa che non c’è alcun cartello tra i petrolieri in risposta ai sospetti di cui ha parlato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola. Sospetti che hanno spinto il Codacons a inviare un esposto alla Procura della repubblica di Roma chiedendo di verificare se vi siano violazioni del codice penale che disciplina il reato di aggiotaggio e di valutare l’opportunità di disporre il sequestro di tutte le fatture di acquisto di carburanti detenute dai grossisti del settore e relative al mese di luglio e agosto per accertare eventuali rialzi speculativi dei prezzi di benzina e gasolio.

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