«Il rinascimento economico nell’ area non può essere totalmente ignorato»
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fonte:
- Gazzetta del Sud
Reggio Calabria La cura per l’ ambiente, in uno con l’ inalienabile diritto alla salute, ha un aspetto nuovo. È il volto sereno, con lo sguardo limpido e il tono pacato, di Noemi Evoli (Eureka Lazzaro), componente del Coordinamento delle associazioni per il no al carbone, nato nell’ Area Grecanica subito dopo l’ emergere del progetto Sei, di cui fanno parte decine e decine di associazioni e comitati di diversa estrazione (culturali, di promozione sociale, sportive, ambientali, ecc ) che in occasione del presidio dello scorso 29 ottobre «ha ricevuto nel giro di 4-5 giorni oltre 100 adesioni – rileva Noemi – non solo dalle realtà presenti sul territorio e nella provincia reggina, ma anche da associazioni svizzere e tedesche. E molte altre continuano ad arrivare». È il volto di chi, seppur disoccupato intorno ai trent’ anni, con orgoglio afferma di «non volere un lavoro che passi sulla pelle della gente». Una frase netta che Noemi assicura essere condivisa da tanti altri giovani disoccupati che, come lei, aspirano naturalmente a un inserimento lavorativo: «Ma perché non è possibile realizzare qualcosa di compatibile con l’ ambiente e con la vocazione del territorio?». È l’ interrogativo ricorrente da parte dei componenti del Coordinamento – riproposto anche durante l’ incontro con elementi del direttivo svoltosi nella sede di "Gazzetta" a Reggio – che sventolano l’ esistenza di un plausibile progetto alternativo «anche questo finito in mostra, alla Biennale di Venezia, firmato dall’ arch. Santo Marra» (nel 2006 insignito del Premio Portus Calabria – "Città Porto", sezione della 10. Mostra internazionale di Architettura alla Biennale di Venezia con il progetto "Parco naturale e antropico" per la riqualificazione del waterfront di Saline Ioniche). Un progetto che meglio si concilierebbe con quel bacino di ricchezze a cielo aperto che insiste nell’ Area Grecanica. La preoccupazione per la salute viaggia di pari passo con le riserve sul versante "sviluppo": «Argomentare contro un’ opera come la centrale a carbone di Saline non è nè facile nè immediato. Ad un’ analisi superficiale della situazione economica e sociale del nostro territorio, la centrale a carbone potrebbe sembrare l’ unica panacea dei nostri atavici mali». Ad esprimersi in tal modo è Ugo Sergi, imprenditore turistico, bergamotticoltore nonchè presidente di Bioassoberg (consorzio di produttori), che aggiunge: «Un gruppo di giovani e operatori turistici della nostra zona hanno fatto del recupero della bellezza nel nostro territorio una bandiera e una via di sviluppo (in questo caso vero!) eco-sostenibile. Hanno cioè creato una rete di ospitalità per turisti escursionisti e "culturali", attraverso i borghi dell’ area grecanica mettendo "in rete" numerose attività sotto forma di ristoranti, agriturismi, B&B, guide escursionistiche, accompagnatori turistici, fornitori di prodotti tipici, ecc. innescando cosÏ un processo di sviluppo che, seppur lentamente, si sta "inesorabilmente" consolidando in tutto il territorio del basso Ionio reggino. È chiaro – conclude Sergi – che se si vuole tenere anche in minima considerazione questo "rinascimento economico" che parte dal turismo ma che comprende anche una rinascita del nostro prodotto agricolo per eccellenza, unico al mondo, che è il bergamotto, la realizzazione della centrale a carbone a Saline c’ entra come il diavolo con l’ acqua santa!». Ma il Coordinamento ha tante anime e tante facce, come quella di Francesca Panuccio che da "semplice cittadina" rivendica di far parte di quella schiera che «non si sente per niente strumentalizzata o "vittima" di un fantomatico qualcuno che starebbe cavalcando l’ onda emotiva della nostra battaglia» e rimarca che «ci si preoccupa del silenzio assordante da parte della classe politica, ma a noi sembra che si siano pronunciati con un sonoro NO sia la Provincia che la Regione e tanti Comuni, incluso quello di Reggio Calabria». Ancora, a sottolineare la delicatezza dei riflessi sul «particolarissimo microclima di quest’ area» è Francesco Meduri (di "Nemesis"), che riprende anche le preoccupazioni di Sergi circa le coltivazioni, ricordando come l’ unicità della presenza del bergamotto sia «proprio in virtù del microclima dell’ Area Grecanica». Non meno agguerrito è Giuseppe Toscano (Agenzia dei Borghi solidali), che parla di «insistenza preoccupante quanto per certi versi oscura» nel voler ostinatamente proporre (o "imporre"?) la centrale in questa zona, non nascondendo il disappunto del Coordinamento per la convenzione stipulata tra Sei e Università "Mediterranea". E tra i fondati motivi di preoccupazione colloca il caso della centrale di Civitavecchia «con caratteristiche simili a quella che si vorrebbe realizzare a Saline, teatro di incidenti, l’ ultimo nell’ agosto scorso che ha prodotto inquinamento gravissimo in tutta la zona, tanto da indurre il Codacons a presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Civitavecchia per chiedere un’ immediata indagine e l’ eventuale blocco della centrale». «Quello che pretendiamo – conclude Toscano – è di non essere servi in casa nostra. E sono innumerevoli le voci di cittadini contrari al carbone». Gli fa eco Noemi: «Ogni volta che allestiamo un banchetto informativo sul no al carbone, vi assicuro che c’ è tantissima gente che ci chiede "ma dove devo firmare?" malgrado, ancora, non abbiamo avviato una raccolta di firme».
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