28 Dicembre 2011

«Garanzia scorretta», multata l’Apple

«Garanzia scorretta», multata l’Apple

La garanzia biennale sui prodotti veniva nascosta. “Limitata” alla durata di un anno, contro i due previsti per legge. Obiettivo, costringere l’ ignaro acquirente a servirsi dell’ assistenza a pagamento. Non è la storia dell’ ultima truffa di uno sconosciuto rivenditore. Ma di un raggiro che porta la firma del gigante dell’ informatica Apple. Tre società della Mela fuorilegge. Insieme alla catena commerciale Cometa non rispettavano il Codice del Consumo. Due anni di garanzia legale, che spetta al venditore, in aggiunta a quella di un anno del produttore. Una scorrettezza che ora la multinazionale americana dovrà pagare con una multa di 900.000 euro, provvedendo al blocco delle pratiche scorrette e ad adeguare entro 90 giorni le confezioni di vendita dei propri servizi. È stata l’ Antitrust a scoprire il raggiro. Ma il presidente Giovanni Pitruzzella avrebbe voluto agire anche con maggiore incisività. E non lo nasconde. «Credo che di fronte ad alcuni giganti, come Apple, dobbiamo essere muniti del potere di irrogare sanzioni più pesanti». Pitruzzella annnuncia di aver chiesto, quindi, al governo di «valutare se presentare una proposta al Parlamento per aumentare il tetto della sanzione». 500.000 euro per la tutela dei consumatori. Invece, se c’ è una violazione della concorrenza si può arrivare a livelli ben più elevati (in passato è stata inflitta una sanzione di 40 milioni di euro a Poste). Era stato il Centro tutela consumatori Utenti Ctcu) a segnalare il comportamento fuorilegge. Ed ora sia il Codacons, che Adusbef, Federconsumatori e Unione nazionale consumatori stanno pensando di andare avanti con una class action. In questo modo potrebbero essere risarciti gli utenti danneggiati dal comportamento scorretto. «Negli anni abbiamo presentato numerose istanze all’ Autorità, finalmente l’ arroganza e lo strapotere della società sono stati puniti», commenta il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. «Ci aspettiamo che Apple mopdifichi immediatamente le sue policies e le informazioni date sui siti web», incalza il presidente dell’ Unc Massimiliano Dona. E il numero uno dell’ Adoc Carlo Pileri si spinge anche oltre: «Gli acquirenti devono essere risarciti per un totale di 180 euro a persona, inoltre crediamo che Apple debba provvedere ad estendere di un anno l’ assistenza gratuita per i consumatori gabbati». Nelle ottantadue pagine del provvedimento dell’ Authority si chiariscono i comportamenti scorretti della società di Cupertino. Anzitutto, nei propri punti vendita e sui siti internet, la Apple occultava la possibilità di fruire dell’ assistenza gratuita biennale prevista dal Codice del Consumo. Ci si limitava a riconoscere la garanzia convenzionale del produttore di un anno. L’ obiettivo era di vendere i servizi AppleCare Protection Plan. Infatti, le informazioni date su quest’ assistenza a pagamento erano tali da indurre i clienti a sottoscrivere un contratto aggiuntivo. In questo modo la copertura del servizio a pagamento si veniva a sovrapporre alla garanzia legale gratuita di due anni. Due pratiche scorrette, dunque. Per la prima la sanzione è stata di 400.000 euro, in quanto il Garante della concorrenza ha tenuto conto delle modifiche adottate dal gruppo. Per la seconda è scattata la multa di 500.000 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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