25 Gennaio 2018

Lannutti in lista, Rienzi in Procura I gemelli diversi dei consumatori

ROMA Non che si siano mai tanto amati. Ma il gatto e la volpe del consumerismo italiano, alias Carlo Rienzi e Elio Lannutti, alla testa l’ uno di Codacons, l’ altro di Adusbef, dagli anni 80 a oggi, di battaglie insieme ne hanno fatte tante. Colpisce perciò che le elezioni politiche del 2018 segnino l’ epilogo della loro storia comune. E nel peggiore dei modi: a carte bollate e accuse feroci. Rienzi ha presentato un esposto alla Procura di Roma per essere stato «ingiustamente» escluso dalle parlamentarie del M5S. Cosa c’ entra Lannutti? Il fondatore di Adusbef nelle liste ci è entrato dalla porta principale. Certo, ultimamente ha collaborato col movimento nella commissione Banche, da ex bancario e soprattutto avendo maturato un’ esperienza di anni e anni di ricorsi nel settore. Ma la sua frequentazione con Grillo risale al 1994, quando il comico cominciava a arringare le folle nei suoi show. Insieme intrapresero la battaglia contro quella che consideravano la truffa dei servizi che la Sip imponeva ai clienti attraverso il numero 144. La vinsero. Più tardi, nel 2007, Lannutti partecipò al primo Vaffa Day, da allora la vicinanza al movimento non si è mai interrotta. Ed è per questo che Rienzi ora lo chiama in causa, stupito per non essere stato difeso dal compagno di tante avventure: «Quel che lascia sconcertati è che storici difensori dei consumatori, come Lannutti si coprano gli occhi davanti a questo scempio». Ma Lannutti il suo personale divorzio con Rienzi l’ aveva già celebrato nel 2005, quando questi, alle Regionali aveva corso con una propria lista a sostegno di An. Mentre, l’ anno successivo, il leader dell’ Adusbef aveva scelto Verdi e centrosinistra, dopo aver provato inutilmente con Di Pietro nel 2001. Lannutti alla fine in Parlamento ci è arrivato: nel 2008, con Idv, per poi passare al gruppo Misto. Rienzi non ci è mai entrato. Nel frattempo l’ Intesa dei consumatori, che aveva visto le loro associazioni insieme con Federconsumatori e Adoc, si è sciolta. Ed è tramontata anche l’ idea che possa esistere in Italia un partito dei consumatori come quello con cui Ralph Nader nel 2008 si candidò alla Casa Bianca. «La verità è che ci siamo dimostrati elettoralmente deboli, perché per la politica ci vogliono un sacco di soldi e perché è un altro mestiere» ammetteva già nel 2006 lo stesso Lannutti. Poco prima che i partiti populisti facessero delle loro battaglie un solo boccone.
antonella baccaro

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