5 Gennaio 2006

L?ambulanza ritarda, muore sulla panchina

L?ambulanza ritarda, muore sulla panchina

I medici si difendono: non c?erano mezzi disponibili, i soccorsi sono dovuti giungere da Roma

Un uomo di 76 anni, colto in strada da un malore, ha perso la vita ad Aprilia in attesa dell?arrivo dei sanitari del 118


APRILIA ? Prima un malore mentre era davanti alla sede di un istituto bancario, poi una successiva fase acuta che lo ha fatto accasciare su se stesso mentre alcuni passanti lo hanno fatto adagiare su una panchina prima di richiedere l?intervento di un medico del «118». Vana attesa: l?anziano pensionato è deceduto prima che gli fosse somministrata qualsiasi cura. Dopo il decesso in pieno centro è scoppiata la polemica, plateale e rabbiosa: sotto accusa la presunta lentezza dei soccorsi giunti sul posto. I medici hanno semplicemente certificato la morte. Così è deceduto un uomo di 76 anni, Raffaele Caropreso, pensionato residente poco distante dal luogo della morte. Il pensionato era uscito di casa pochi minuti prima per fare la consueta passeggiata quando si è sentito male tra l?impotenza di molte persone. Il suo corpo per circa un?ora è rimasto sul posto «difeso» da una tendina dallo sguardo indiscreto di decine e decine di passanti e tra la protesta della gente. «Non si può morire – ha detto un passante – così, per manzanza di una ambulanza, e a non più di un chilometro in linea d?aria dalla Clinica “Città di Aprilia“». Dopo il decesso sono scattate le indagini dei carabinieri per verificare se esistano o meno responsabilità da parte del personale del servizio 118. Di certo c?è l?amara coincidenza che le due ambulanze più vicine al centro di Aprilia erano impegnate per interventi precedenti allertati. Secondo le prime informazioni la prima chiamata al «118» di Latina è arrivata poco prima delle 9.20 ma un`ambulanza era fuori per un`altra emergenza e quella della clinica «Città di Aprilia» era impegnata per un trasporto di sangue. È stato quindi attivato il 118 di Roma per l?immediato invio di una un`ambulanza dalle sedi distaccate di Anzio o di Ardea come prevede il protocollo di sussidiarietà tra le varie Asl del Lazio. Il mezzo di soccorso è arrivato alle 9.42, da Anzio e i sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell`anziano. Sull?episodio si sono subito concentrate le accuse del presidente del Codacons Mario Rienzi che giudica l?episodio uno dei tanti della malasanità italiana mentre la dottoressa Rossella Carucci dirigente del «118» di Latina ha precisato che non si è verificato nessun ritardo e che la struttura pontina di primo intervento è stata immediatamente attivata. «Un intervento di soccorso in 25 minuti – dice la dottoressa Carucci – il tempo necessario per rendersi conto che le due ambulanze disponibili sul territorio erano impegnate e l`attivazione di un`ambulanza arrivata da Roma ad Aprilia». «Ci siamo attivati subito, ma purtroppo la moltiplicazione dei pani e dei pesci non riusciamo a realizzarla», si difende la responsabile del 118 di Latina Rossella Carucci. La prima chiamata al 118, spiega il medico, è arrivata alle 9:18 e parlava di un paziente codificato come codice giallo, cioè di media gravità. «Nonostante l`uomo – spiega la Carucci – respirasse e parlasse, ci siamo attivati subito e non abbiamo sottovalutato. Purtroppo la nostra ambulanza era impegnate su un`emergenza e il mezzo della clinica, che non risponde a noi, stava effettuando un trasporto ospedaliero». A quel punto il 118 di Latina ha chiesto rinforzo a Roma «e l`ambulanza, con il tempo strettamente necessario, è arrivata alle 9.43, quando purtroppo per il paziente non c`era nulla da fare». Il pensionato è deceduto per arresto cardiocircolatorio.

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