9 Agosto 2007

L`acqua è tornata normale: dopo 43 giorni a Cerveteri si può di nuovo bere dai rubinetti

L`acqua è tornata normale: dopo 43 giorni a Cerveteri si può di nuovo bere dai rubinetti, perché il tasso di arsenico disciolto è rientrato nei limiti normali. Ma la polemica non è finita: ora il comune sta per essere inondato da una pioggia di richieste di risarcimento, da parte dei cittadini che hanno dovuto affrontare grosse spese impreviste in questo mese e mezzo, per acquistare “minerale“. L`esito delle ultime due analisi effettuate dall`Agenzia regionale per l`ambiente (che confermano la presenza di arsenico ampiamente nei parametri previsti dalla normativa regionale) è arrivato l`altra notte: l`acqua si può bere in tutto il territorio di Cerveteri e si può adoperare anche per tutti gli usi domestici. Immediata la comunicazione di cessata emergenza d aparte del Comune. Solo che ora se ne profila un`altra, di ordine economico, che potrebbe anche sfociare nell`autoriduzione delle bollette. Sono sempre di più quelli che, alla luce di quanto accaduto, pretende un rimborso da parte dell`aministrazione o, comuqnue, da chi è responsabile di quanto è accaduto. Dopo la proposta del coordinatore del Codacons del litorale, Angelo Bernabei, che chiede il risarcimento del denaro speso dale famiglie per l`acquisto di acqua minerale per tutti i giorni in cui era vigente l`ordinanza di non potabilità, anche altre associazion stanno marciando sul palazzetto di piazza Risorgimento. “Movimento civico sviluppo per Cerveteri“ ha avviato un raccolta di firme che in poche ore ha già ottenuto centinaia di adesioni da parte di cittadini stremati dal totale caos adi questi giorni sul problema acqua. “La nostra petizione – spiega Luciano Lucci, leader del Movimento civico – chiede al commissario prefettizio, Raffaele Bonanno, che non dimentichiamo dovrà governare il municipio fino alle elezioni del prossimo anno, di provvedere alla riduzione delle tariffe da pagare sulle bollette idriche per tutto il periodo in cui gli utenti non hanno potuto adoperare l`acqua dei rubinetti, ricca di arsenico. Una istanza che siamo intenzionati a trascinare a colpi di carta bollata in tutte le sedi istituzionali per difendere i diritti della popolazione di Cerveteri. Nella raccolta di firme, abbiamo anche sollecitato all`azienda municipalizzata che gestisce il settore idrico un costante monitoraggio delle falde che approvvigionano Cerveteri per avere sempre sotto controllo la situazione della potabilità dell`acqua. Quello che è accaduto in queste settimane, comprese la totale carenza e confusione nell`informazione ai cittadini, sono episodi che non di devono assolutamente più ripetere“. Sul piede di guerra anche il Codacons che ha ufficialmente chiesto un incontro al commissario prefettizio per ottenere i risarcimenti per gli utenti. In caco contrario intraprenderà le vie giudiziarie con migliaia di ricorsi.

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