1 Giugno 2012

La tazzina di caffè costerà di più «Colpa del latte»

La tazzina di caffè costerà di più «Colpa del latte»

a settembre possibile ritocco a quota 1,20 euro «la materia prima non c’ entra, crescono le spese» consumatori sul piede di guerra anche a varese.
Valentina Fumagalli Nella prossima riunione provinciale, gli esercenti varesini potrebbero decidere di aumentare il prezzo della tazzina di caffè. Un ulteriore incremento che si aggiunge a quelli degli ultimi anni, che hanno portato il caffè a costare da 80 centesimi a 1 euro, fino a toccare quota 1,10 in alcuni bar cittadini. E dopo l’ estate potrebbe arrivare a 1,20 euro. I fattori «Comunque non per il momento – assicura Antonella Zambelli di Fipe – Innanzitutto il prezzo del caffè è libero e le associazioni di categoria, per quanto riguarda la nostra provincia, non lo hanno mai imposto. I bar decidono in autonomia che prezzi adottare: per Varese sono fermi quasi tutti all’ euro, con 10 centesimi di scarto. Nell’ ultima riunione, tra l’ altro, non si è parlato del costo della tazzina. Ci aggiorneremo a settembre». Si perché effettivamente i costi per i baristi sono aumentati, indipendentemente dal prezzo del chicco. «Che negli ultimi anni è forse l’ unica cosa che non ha subito incrementi – continua Zambelli – Al contrario sono aumentate una serie di variabili che hanno fatto salire il prezzo del prodotto alla consegna». Il carburante, per esempio, gli spedizionieri e, proprio in questi giorni, anche il costo del latte hanno subito un’ impennata. «Può sembrare una stupidata, ma incide anche sul cappuccino e sul caffè macchiato, che di solito non si pagano più dell’ espresso». A meno che non si metta mano alla qualità dei prodotti: «Il caffè che costa meno di un euro non può essere decoroso. Chi riesce a mantenere i prezzi troppo bassi è perché magari sceglie prodotti più a buon mercato, ma ne va della qualità. Le miscele di un certo livello costano. Come ha un costo diverso comprare il latte a lunga conservazione al supermercato, piuttosto che servire quello fresco». Insomma le variabili che potrebbero portare il costo della tazzina di caffè a lievitare sono innumerevoli. E anche i baristi cittadini potrebbero essere tentati dal farlo. La protesta Il Codacons intanto avverte: «Guai alle intese tra esercenti per fare cartello sul prezzo del caffè». Un aumento che sarebbe «assolutamente ingiustificato e rappresenterebbe un enorme danno per i consumatori – spiega l’ associazione di difesa dei consumatori – considerati il momento di crisi attuale e l’ elevato consumo di caffè espresso da parte degli italiani». L’ associazione ricorda infatti come ogni anno, in Italia, vengano consumate 3,4 miliardi di tazzine di caffè: un incremento dei listini di 20 centesimi comporrebbe una maggiore spesa annua per i cittadini pari a 680 milioni di euro. Il problema non riguarda ancora i nostri bar. Ma al ritorno dalle vacanze i varesini potrebbero trovare i listini ritoccati. © riproduzione riservata.

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