«La stangata dei prezzi peserà sempre più sulle famiglie leccesi»
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fonte:
- Quotidiano di Puglia
Paolo CONTE «Purtroppo la stangata dei prezzi non sta risparmiando nemmeno il Salento. Tempi duri attendono le famiglie». Le parole sono quelle delle associazioni dei consumatori. Dai rincari del pane e dell’acqua all’impennata dei costi di pollo, tacchino, rape e scatolame, passando per il rigonfiamento dei costi delle bollette: il carovita continua a gravare pesantemente sulle tasche delle famiglie leccesi nel bel mezzo della crisi pandemica.E anche le basse temperature stanno contribuendo a peggiorare la situazione. Dopo l’allarme gelate per verdure, fiori e ortaggi lanciato da Coldiretti Puglia, che colpisce le coltivazioni invernali come cavoli, verze, cicorie e broccoli, il direttore di Coldiretti Lecce Aldo De Sario ha fatto il punto della situazione sul problema rincari. «Il periodo è di grande sofferenza perché gli aumenti dei prezzi dei beni energetici stanno attanagliando l’attività civile e in particolare le aziende agricole che devono sobbarcarsi di spese maggiori per la produzione. Purtroppo non c’è il giusto prezzo di vendita dei prodotti. Ci vorrebbe un senso di responsabilità a partire da tutti gli attori della filiera per avere prezzi equi con l’obiettivo di superare questo momento di difficoltà. Noi come Coldiretti siamo disponili a ragionare con tutti gli attori della filiera perché ci sia la giusta remunerazione per tutta la filiera stessa. L’aumento di mangimi, concimi e di tutti i costi dei beni energetici rappresentano un grave problema. Una soluzione a breve termine? Dobbiamo sederci tutti intorno a un tavolo per uscire da questa situazione per alleviare questa sofferenza». Rincari del 50% per pane, ma anche per pollo e tacchino, e per le rape. Mentre per quanto riguarda scatolame e acqua c’è stato un incremento del 20% dei prezzi.«I rincari sono dovuti all’aumento dei costi dell’energia che si riverberano sui prodotti – spiega il responsabile di Adoc Lecce, Alessandro Presicce -. Purtroppo non ci sono soluzioni a breve termine e le associazioni dei consumatori non dispone degli strumenti necessari per venirne a capo. Possiamo solo denunciare questa problematica che si è venuta a determinare col fine di chiedere al governo una politica di raffreddamento dei prezzi. Nel frattempo consigliamo ai consumatori di essere cauti molto sugli acquisti rinviabili,in attesa di un eventuale calo dei prezzi. Il governo dovrebbe allargare i cordoni della borsa e ridurre la fiscalità per abbassare i prezzi delle materie prime e di conseguenza dei beni di consumo, ma in un libero mercato dove purtroppo domanda e offerta determinano il prezzo e dove non esiste un controllo pubblico dei prezzi – conclude -, è molto difficile intervenire nel breve periodo». Le associazioni dei consumanti hanno calcolato che la stangata per ogni famiglia relativa alle bollette di gas e luce ammonta intorno ai 2.300 euro l’anno, ma il governo sta varando una misura di sostegno con lo stanziamento di 3,5 miliardi di euro per aiutare le famiglie. «Come Codacons abbiamo lanciato l’allarme da moltissimo tempo – dichiara Cristian Marchello, responsabile del Codacons di Lecce -. Negli ultimi mesi si è verificata un’impennata dei prezzi che è destinata a salire ancora. L’aumento dei costi è dovuta ad una pluralità di fattori. Per quanto riguarda il grano dipendiamo in buona parte dall’estero, ma il crollo dei raccolti della produzione dei grandi produttori americani e canadesi, ha costretto l’Italia a comprare e importare a prezzi aumentati. Il mais e il grano sono aumentati a causa del rincaro del gasolio necessario per lavorare ai terreni. Questo è un problema che riguarda tanto i consumatori quanto i produttori e questo esprime la drammaticità della situazione. Nel lungo termine bisognerebbe adottare una politica di contenimento dei prezzi evitando le speculazioni. Per i beni di prima necessità è necessario un piano di potenziamento produttivo e di stockaggio per cercare di ridurre la dipendenza dalle imprese estere. Incentivare i contratti di filiera, negoziare i prezzi delle materie prime per evitare che i rincari ricadano sul consumatore finale.E bisogna accelerare la transizione ecologica e il passaggio a forme di energie verdi e sostenibili sfruttando le risorse del Pnrr, in maniera da ridurre la dipendenza dai Paesi esteri per l’energia come per esempio il gas». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il carovita nel Salento
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