La spesa delle famiglie torna agli anni ’90
-
fonte:
- Il Piccolo
ROMA Crolla la spesa delle famiglie, con la crisi che nel 2012 colpisce come mai aveva fatto prima. Già di per sè il calo dei consumi rappresenta un fatto eccezionale, in più lo scorso anno il ribasso, pari al 2,8%, è stato il più forte mai registrato. Solo guardando alle serie più aggiornate si tratta della caduta peggiore dal 1997, ovvero da almeno 15 anni. Ma si potrebbe tornare ancora più indietro, fino all’ avvio della vecchia rilevazione dell’ Istat, nel lontano 1973, anche se quella di allora era un’ altra Italia. Tornando al 2012 gli acquisti delle famiglie si fermano a 2.419 euro al mese, circa 80 al giorno, con un calo rispetto al 2011 che diventa molto più pesante, quasi raddoppia, se considerato in termini reali, o meglio tenendo conto dell’ inflazione, al 3%. Gli italiani hanno affrontato la recessione con una vera e propria “spending review” dei consumi alimentari, basti pensare che più di 6 famiglie su 10 hanno tagliato la spesa alimentare, rinunciando alla quantità o alla qualità, o a entrambe le cose. A certificare il calo record della spesa è l’ Istat. La contrazione era attesa, ma la profondità del ribasso, visto anche l’ alta crescita dei prezzi, è senza precedenti, superando abbondantemente i tonfi del 2009 e del 1993. Ormai la metà delle famiglie può permettersi uscite mensili non superiori ai 2.078 euro. E, per far quadrare i conti, il 62,3% va a limare la spesa per i prodotti della tavola, scesa a 468 euro, con in particolare riduzioni significative su pane, cereali, carne e latte. E non stupisce se ben il 12,3% va a fare compere negli hard discount. D’ altra parte sforbiciate ancora più ampie toccano gli altri capitoli di spesa, dall’ abbigliamento (-10,3%) agli arredamenti per la casa (-8,7%). Un settore quello dell’ abitazione che toglie gran parte delle risorse a disposizione, sia per chi è in affitto (con l’ importo medio salito a 403 euro), sia per chi vive a casa propria, visto che ormai più di tre milioni di famiglie pagano un mutuo (503 euro al mese in media). A livello territoriale le differenze si fanno sentire, con la solita spaccatura tra Nord e Sud. Tanto che tra il Trentino Alto Adige, in particolare la provincia di Bolzano, e la Sicilia, c’ è una differenza di 1.300 euro nella spesa a sfavore dell’ Isola. I divari non mancano anche sul piano sociale, con uno ‘spread’ di 1.100 euro tra le uscite che fanno capo a famiglie di imprenditori e quelle con alla guida operai. Tuttavia nel 2012 hanno fatto risparmi pure i più ricchi, visto che la fascia di popolazione con i maggiori livelli di acquisto registra una riduzione dei consumi del 5,7%. Quasi peggiori dei dati sono i commenti che arrivano dalle diverse associazioni, da Confesercenti, che parla di cifre drammatiche, a Confcommercio, che stima i consumi in calo del 12,9% rispetto al 2007. E, ampliando il fronte ,non variano i giudizi, con il Codacons che calcola una riduzione degli esborsi annui pari a 828 euro a famiglia. Preoccupazione viene anche dagli agricoltori, da Confagricoltura alla Cia, mentre Coldiretti annuncia un 2013 ancora in salita. La benzina vola verso quota 1,84 euro, spinta al rialzo dalla tensione in Egitto che influenza le quotazioni del petrolio. Stando alle rilevazioni di “Staffetta Quotidiana”, infatti, sono diverse le compagnie attive sulla rete italiana che hanno messo mano ai listini dopo il rincaro deciso dall’ Eni, e il prezzo più alto spetta a Tamoil, a 1,837 euro al litro. I timori per la situazione egiziana da giorni stanno pesando sui corsi del petrolio, ormai stabilmente sopra quota 100 dollari da mercoledì: ieri il greggio ha rivisto i massimi da 14 mesi, aprendo sul mercato di New York a 102,4 dollari al barile.
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- ECONOMIA & FINANZA
-
Tags: consumi, contrazione, Istat, spesa