La scure di Brunetta sulle auto blu
ROMA – TRENTAMILA auto blu vere e proprie ma un totale di 90.000 vetture di servizio in dotazione a «chi conta», per una spesa annuale complessiva di quasi 88 milioni e con l’ impiego tra autisti, meccanici e altro di 40.000 persone. Praticamente un’ industria nella quale adesso il ministro Renato Brunetta vuole mettere ordine iniziando con il limitare, e regolamentare, palette e lampeggianti. Poi si passerà al capitolo spese dove il carburante la fa da padrone con circa 3.300 di esborso annuo per ogni vettura. Facile il conto complessivo che, però, dice il ministro, non è attendibile. I calcoli non sono completi e la ricerca (affidata al Formez) deve essere ultimata. Il dicastero della Funzione pubblica ha inviato, in giro per l’ Italia, 9.000 questionari. Gli enti pubblici che hanno risposto sono stati 2.404, pari al 26% del totale e al 41,5% dei dipendenti pubblici. I ritardatari rischiano sanzioni pecuniarie. Il ministro frena anche se le cifre servono a mettere ordine in un settore avvolto, dice Brunetta, da parecchie leggende. C’ è chi avrebbe contato 629.000 auto blu sparse in tutta Italia, ma il ministro smentisce: «A noi non risulta». I dati elaborati «con metodo scientifico» come specificato sono altri e altre le caratteristiche delle vetture di servizio definite dallo stesso Brunetta. Diecimila auto blu-blu in dotazione a politici come capo dello Stato, premier, ministri, sindaci, 20.000 per gli «alti papaveri» come i dirigenti degli enti previdenziali, 60.000 auto grigie a disposizione degli uffici per uso di servizio. Il totale è 90.000 auto di cui 52.000 di proprietà delle pubbliche amministrazioni e 38.000 noleggiate a lungo termine. Le auto grigie sono sprovviste di autista (in linea di massima) mentre le blu-blu e blu viaggiano con conducente addetto. I GUIDATORI, assieme a meccanici e curatori, ammontano a 40.000 unità. Da questo calcolo sono state escluse le vetture in dotazione a Rai, poste, polizia etc. Il Codacons ha annunciato che si rivolgerà alla Corte dei Conti. Radiografare la situazione serve anche a contenere gli sprechi. Per Brunetta in questo capitolo va fatta chiarezza sulla questione carburante perché 3.300 euro annui per ogni auto appare troppo. Poi c’ è da vericare, caso per caso, tutto il parco auto grigie. Lo stesso monitoraggio mette in evidenza un dato che cozza con le premesse della ricerca. Il 25% dele auto grigie, di servizio, viaggia con autista. Perché? Tanto più che ci sono casi che appaiono anomali. Prendiamo il Comune di Torino. Secondo la ricerca ci sono 375 auto grigie, 17 auto blu-blu e 8 blu. Le 375 possono forse essere il frutto di un errato conteggio (magari sono stati inseriti anche i mezzi dei vigili urbani) ma è certo che le 17 blu-blu non sono poche se sommante alle 8 blu. Alla provincia di Brescia ci sono 69 grigie, 1 blu-blu e 4 blu. Al comune di Potenza si contano 58 grigie, 20 blu e 3 blu-blu. Anomalie anche in ambito sanitario. La Asl 14 di Chioggia conta 44 auto grigie e 5 blu; l’ azienda ospedaliera Bolognini Seriate vanta 17 grigie, 10 blu e 1 blu blu. La provincia di Trapani 11 grigie, 6 blu e 4 blu-blu. Trasparenza vuole che anche il ministero della Funzione pubblica dichiari il suo. La dotazione è composta da 5 auto blu e due grigie. Due blu sono a disposizione di Brunetta e del sottosegretario Andrea Augello; tre sono per gli alti dirigenti di palazzo Vidoni. s. m.
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