La rivolta dei taxi: il 23 sciopero nazionale
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fonte:
- Avvenire
DA BOLOGNA I l popolo dei tassisti, riunito ieri a Bologna, lancia al governo un durissimo messaggio contro la liberalizzazione delle licenze. E come prima decisione annuncia un fermo nazionale per il 23 gennaio. Anche se a stretto giro di posta rispondono gli utenti. Nelle ultime ore, infatti, su Twitter (noto social network) si sta diffondendo l’ idea del "controsciopero". L’ idea è quella di un’ astensione di massa dell’ utilizzo dei taxi per venerdì 20 gennaio, tre giorni prima del fermo nazionale. L’ obiettivo, ovviamente, sostenere la liberalizzazione proposta dal governo Monti. Intanto, ieri appunto, oltre un centinaio di tassisti e una ventina di auto bianche, parcheggiate davanti alla sede Legacoop, si sono ritrovate per il "Parlamentino" dei rappresentanti sindacali . Ci sono delegazioni da Torino, Milano, Roma, Genova, Sanremo (Imperia). «Vogliamo solo mantenere il nostro lavoro», chiedono alcuni tassisti provenienti da Torino. Le ragioni della protesta sono note e sono state riassunte in assemblea da Gabriella Landolfi, presidente del Cat di Bologna. «Il punto comune è il no alle liberalizzazioni e alle licenze doppie» spiega «perché in ogni città non c’ è lavoro per tutti, ma ogni territorio ha le sue esigenze». Per contrastare questo, insiste «siamo pronti a tutto». La tensione nella sala messa a disposizione dalla Legacoop, troppo piccola per ospitare tutti, è altissima. Anche nei confronti dei giornalisti. I sindacati e i presidenti delle cooperative del settore faticano non poco a tenere calmi gli animi decisamente esasperati. Tra le decisioni assunte quella di posticipare a lunedì 16 l’ assemblea nazionale dei "fuori turno" che si svolgerà a Roma al Circo Massimo. Nel corso di questo appuntamento una delegazione consegnerà un documento all’ Autorità Antitrust per denunciare errori e negatività contenute nella sua recente segnalazione. «Se il Governo deciderà unilateralmente, si scioglieranno le righe e prenderemo misure drastiche», conferma il presidente nazionale di Uritaxi, Loreno Bittarelli. Il presidente ha aggiunto che tra le ipotesi che potrebbero essere discusse nell’ assemblea di lunedì c’ é anche la possibilità che i tassisti escano senza rispettare i turni. All’ annuncio delle decisioni un gruppo di loro ha rumoreggiato esprimendo un po’ di delusione. «E da ora fino al 16 gennaio cosa facciamo?», ha chiesto un tassista di Milano. Bittarelli ha risposto: «Non è poco quello che abbiamo deciso. Se il governo decide prima, ci fermiamo tutti». Bittarelli al termine ha commentato: «La base è in fermento, ma le cose gli vanno spiegate… Non possiamo portare la gente al massacro, non possiamo rischiare che i tassisti prendano denunce». Durissime le repliche delle associazione dei consumatori. «È una protesta del tutto infondata», tuona il Codacons che avverte le auto bianche: «In caso di blocchi stradali e danni agli utenti in occasione dello sciopero del 23, non esiteremo a presentare una raffica di denunce in Procura». L’ Adoc da parte sua «segnalerà ogni anomalia alla Commissione di Garanzia degli Scioperi e valuterà se denunciare ogni interruzione di pubblico servizio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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