22 Novembre 2006

LA RAI si gode il successo ma con grande prudenza

LA RAI si gode il successo ma con grande prudenza. Il direttore Claudio Cappon commenta con cautela: “Credo che la messa in onda della fiction di Banfi abbia fugato i dubbi e le perplessità iniziali. Si tratta comunque di una programmazione decisa da molto tempo e che era stata approvata dal consiglio di amministrazione precedente“. Insomma: se volete, prendetevela con loro. PER IL RESTO, CRITICHE e plausi sono molteplici. Plaudono naturalmente le associazioni gay e i gay, a cominciare da Vladimir Luxuria: “Un esempio magistrale di servizio pubblico. Il film lancia un sasso nello stagno dell`ignoranza“. Entusiasta anche l`Associazione genitori di omosessuali: “Banfi ha affrontato con coraggio tematiche che esistono nelle famiglie italiane“. Mentre Franco Grillini, deputato dell`Ulivo, forte dei 7 milioni di spettatori, arriva a chiedere un canale digitale “interamente dedicato alle tematiche gay“. DI TUTT`ALTRO TENORE molti dei commenti che vengono dal centrodestra. Il presidente della Commissione di vigilanza, Mario Landolfi (An), dice no a una Rai “zapaterista“: “Il servizio publico non può esimersi dal trattare temi controversi, nessuno obbliga però la Rai a sposare acriticamente le tesi zapateriste“. E anche Isabella Bertolini di Forza Italia, bolla la fiction di Banfi come “propaganda laicista“: “E` grave che il servizio pubblico televisivo propagandi, con programmi di prima serata, modelli sbagliati che denigrano i valori tradizionali e i principi che ispirano la nostra società, che va invece difesa e salvaguardata. La volontà delle sinistre è proprio di attaccare e disgregare la famiglia tradizionale“. DIVISE ANCHE le associazioni di consumatori o di spettatori. Mentre il Codacons, pur deplorando “il prodotto qualitativamente scadente“ sostiene che la fiction “non rappresenta alcuno scandalo ma anzi affronta un tema che fa parte della società“, l`Aiart (spettatori cattolici) esprime stupore. “E` davvero strano che il ruolo del padre sia stato affidato a Lino Banfi, che finora ha vestito i panni dell`amorevole e rassicurante nonno, quasi un garante della famiglia italiana“. Così come il sito www.culturacattolica.it denuncia di essere stato oscurato da pirati informatici come ritorsione, sempre secondo il responsabile don Gabriele Mangiarotti, per la dura presa di posizione assunta contro “Il padre delle spose“. SCONTRO anche all`interno della Margherita. Mentre Paola Binetti definisce “altamente inopportuna“ la fiction, le risponde Roberto Giachetti del suo stesso partito: “Ma la Binetti vuole decidere i palinsesti della Rai?“. Dall`estrema sinistra vengono solo applausi. A cominciare da Franco Giordano, segretario del Prc: “Nonostante fosse stata incredibilmente annunciata dalla presentatrice come visione sconsigliabile ai bambini, la fiction di Banfi ha avuto un gran successo. La società italiana è culturalmente molto più evoluta e sensibile di quanti tentano antistoriche censure“. Mentre Pino Sgobio, capogruppo dei Comunisti italiani alla Camera, ribadisce: “La fiction con Banfi è stata un bell`esempio di buona televisione dove i problemi quotidiani delle persone scavalcano le etichette. Ecco la Rai che ci piace“.

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