25 Luglio 2011

La rabbia dei camionisti “Troppi stop, così falliamo”

La rabbia dei camionisti «Troppi stop, così falliamo»
 

– CARRARA – CAMIONISTI carraresi sul piede di guerra per il nuovo calendario dei divieti di circolazione preparato dal ministero dei trasporti. Rispetto agli anni passati da Roma si è deciso di aumentare i giorni di fermo obbligatorio per tutti i mezzi pesanti, escluse ovviamente le categorie speciali, comportando grossi problemi per una categoria già alle prese con numerosi problemi legati all’ aumento dei costi del trasporto. Il nuovo calendario è stato stilato per adempiere a una sentenza del Tar del Lazio su un ricorso presentato dal Codacons ed entrato in vigore già la settimana scorsa. I prossimi giorni in cui i camion non potranno circolare sono il 26 luglio, il 2 e il 9 settembre e il 28 ottobre dalle 16 alle 24. Questa decisione ha subito provocato la levata di scudi delle associazioni degli autotrasportarori, preoccupate per i mancati guadagni legati ai nuovi blocchi. «DA ROMA – spiegano dagli uffici cittadini Confartigianato – ci vengono imposti cinque nuovi giorni di divieti di circolazione per il trasporto merci che certo non miglioreranno la sicurezza sulle nostre strade, ma avranno come unico effetto quello di far perdere competitività al nostro sistema economico rispetto ai principali paesi europei, dove le imprese possono lavorare in media ben tre mesi in più all’ anno visto che o i divieti di circolazione non esistono, oppure sono stati fissati in misura notevolmente inferiore rispetto all’ Italia». QUESTE posizioni fortemente critiche sono sposate da tutte le associazioni degli autostrasporti, non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale. Oltre a Confartigianato si uniscono alle proteste anche Cna-Fita, Fai, Fiap, Sna-Casartigiani e Unitai., tutte raggruppate sotto l’ unica sigla Unatras. «Questi nuovi divieti – aggiungono da Confartigianato – produrranno una maggiore saturazione delle strade nelle ore precedenti all’ inizio dei divieti, aumentando così il rischio di incidenti e, inoltre, costringeranno la produzione a riorganizzare i flussi attraverso l’ aumento dello stock di merce nei magazzini, con un conseguente aumento dei costi di gestione. Pur comprendendo che il provvedimento ministeriale è un atto dovuto – spiegano i rappresentanti dei camionisti – è necessario ed urgente che, a questo punto, il ministro convochi le organizzazioni dell’ autotrasporto e le associazioni delle imprese in generale per trovare una soluzione che superi l’ ordinanza del Tar».

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