La protesta si estende
-
fonte:
- La Sicilia.it
il blocco stradale organizzato dal movimento "forza d’ urto" sta isolando anche la città. solidarietà agli agricoltori ed agli autotrasportatori
I nisseni – sopratutto i commercianti – si schierano dalla parte del movimento Forza d’ urto. Un po’ in ritardo rispetto ai "cugini" sancataldesi, che già il primo giorno della serrata avevano abbassato le saracinesche dei negozi manifestando così la loro adesione alla causa sociale. Uno scatto d’ orgoglio che adesso, come un tornado, sta travolgendo il popolo dei commercianti del capoluogo. Molti hanno dichiarato di chiudere per l’ intera giornata di venerdì. La mappa dei "chiuso per protesta" è variegata: aderiscono i commercianti di via Pietro Leone e ieri in blocco hanno proclamato uno stop di un giorno pure gli artigiani e i commercianti di via Colajanni. Uno di loro, Giovanni Falzone titolare di un laboratorio di impianti di refrigerazione industriale, s’ è fatto portavoce della mobilitazione di massa. «Non potevamo stare a guardare gli altri che manifestavano mentre noi, come al solito, facevamo da spettatori. D’ altronde i motivi di questa protesta interessano tutti», spiega Falzone che con altri colleghi ha fatto stampare centinaia di volantini in cui è ritratto un uomo in mutande che i commercianti aderenti allo sciopero affiggeranno sulle saracinesche dei loro negozi. Un passaparola che pian piano s’ è diffuso anche tra gli altri titolari di negozi, come nel quartiere San Luca e che potrebbero aderire. Stanno dalla parte dei manifestanti anche i commissionari ortofrutticoli del mercato di Ponte Bloy, dove ieri pomeriggio alcuni aderenti al movimento dei Forconi hanno impedito l’ ingresso di quattro camion carichi di prodotti. Una protesta pacifica – presidiata da poliziotti e vigili urbani – che ha riscosso il consenso dei commissionari ortofrutticoli che, dopo una riunione col presidente Roberto Lachina, hanno unanimemente deciso di non far scaricare la merce ai produttori e di chiudere i cancelli del mercato per due giorni, oggi e domani. Una scelta netta, chiara, nonostante la crisi che investe produttori e commercianti del settore ortofrutticolo. «Lottiamo tutti per una giusta causa, non potevano mancare», ha detto Lachina. E ieri mattina, in Prefettura, s’ è svolto una riunione presieduta dal prefetto Umberto Guidato che ha convocato i sindaci di Caltanissetta, Gela, Butera, Riesi, Niscemi e Mazzarino insieme al Questore, ai comandanti provinciali dei carabinieri e della Guardia di finanza per affrontare le problematiche causate dai blocchi nel Nisseno che si stanno ripercuotendo sulle scorte alimentari e di carburante, ormai esaurito ovunque. I sindaci hanno chiesto rassicurazioni sul mantenimento dei servizi essenziali per i cittadini e contestualmente hanno proposto di chiedere un tavolo di confronto tra una una delegazione di manifestanti e il Governo regionale e nazionale. E sulla scarsezza di beni di prima necessità dagli scaffali dei supermercati, il segretario nazionale del Codacons Francesco Tanasi lancia l’ allarme di possibili speculazioni sui generi alimentari con possibili aumenti dei prezzi variabili dal 10 al 50 per cento, tanto da suggerire al ministro dell’ Interno i controlli della Guardia di Finanza. «I danni all’ economia dell’ Isola sono ormai ingenti – denuncia l’ esponente dell’ associazione dei consumatori – i supermercati vuoti, le pompe di benzina a secco. Si tratta di uno stato di vera emergenza, una speculazione ai danni di tutti i siciliani e non a loro favore che deve essere immediatamente fermata. I siciliani non potranno resistere ad altri due giorni di blocco totale».
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- TRASPORTI