La protesta: «Benzina, campagna contro di noi»
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fonte:
- l`Adige
TRENTO – Pare proprio non voler aver fine e, anzi, si arricchisce di una nuova puntata, la telenovela sui prezzi della benzina. Ora la Faib dice sì agli sconti sul carburante, «ma non con i metodi attuali adottati dalle compagnie petrolifere» e respinge le accuse del Codacons. Leggendo dell’ ipotesi di un esposto del Codacons contro Faib Confesercenti e Fegica Cisl per la loro «battaglia» sugli sconti praticati da Eni, il presidente dei benzinai trentini Federico Corsi replica: «Da parte nostra non c’ è, né c’ è mai stata, intenzione di contrastare i ribassi sul prezzo del carburante. Anzi. L’ abbassamento dei prezzi alla pompa è stato uno degli obiettivi dell’ azione e della rivendicazione anche sindacale degli ultimi mesi, per dar respiro agli automobilisti e ai bilanci dei gestori, restituendo potere d’ acquisto ai consumatori». Insomma, ribadito che non si vuole penalizzare gli automobilisti, Corsi fissa comunque dei «paletti». «Quello che chiediamo con forza è un sistema regolamentato che tuteli anche la figura del gestore». Insomma, si vuole fare in modo che le campagne promozionali ma che siano accessibili e alla portata di tutti. «Non siamo noi benzinai a decidere i prezzi e i giorni degli sconti, bensì le compagnie petrolifere – continua Corsi -. Eni ha deciso i distributori che potevano applicare la riduzione dei prezzi e ha imposto la presenza sul posto del benzinaio. La categoria è in balia delle decisioni dei grandi e buttata in pasto all’ opinione pubblica. Siamo professionisti con le spalle al muro, rischiamo di essere schiacciati dalla guerra degli sconti che stanno facendo le compagnie”. Insomma, non si discute la libera concorrenza e il libero mercato, ma i metodi utilizzati. Faib chiede che venga applicato un circolo virtuoso di libera concorrenza non viziato ancora una volta da piani condotti senza una logica industriale e di vero rilancio per tutelare i lavoratori. «Iperself h24» e «Riparti con Eni», secondo Faib, sono «penalizzanti per i gestori in quanto tendono alla marginalizzazione degli stessi e a spostare litri di erogato da una modalità all’ altra». «Se Eni avesse voluto fare un investimento reputazionale, come dichiarato, avrebbe dovuto estendere l’ iniziativa a tutta la rete, comprese le autostrade e nel normale orario di apertura e chiusura, senza ulteriori stress per una categoria in forte crisi a causa proprio del caro carburanti».
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