La Procura: aggiotaggio e turbativa d?asta
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fonte:
- Il Mattino
La partita dell?Umts, dopo il comitato dei ministri dell?altro ieri sera, sembra destinata a giocarsi fra studi legali e aule giudiziarie. Oltre all’intenzione del Governo di ottenere il sequestro della fidejussione, la Procura di Roma ha aperto una inchiesta per aggiotaggio e turbativa d’asta, la Procura della Corte dei Conti ha preannunciato un intervento ed il consorzio escluso Tu Mobile è passato dalle parole ai fatti presentando un ricorso al Tar. La Guardia di Finanza, su ordine della Procura, ha sequestrato ieri sera tutta la documentazione relativa all’asta presso i locali del ministero delle Comunicazioni nei quali è stata effettuata la gara. Tutto questo mentre per il governo la gara è formalmente chiusa. Oggi gli ultimi adempimenti, con la convocazione dei vincitori, Omnitel, Tim, Wind, Andala e Ipse, al ministero delle Comunicazioni, per la ufficializzazione della graduatoria finale. Entro 60 giorni da questa dichiarazione dei vincitori l’Authority tlc dovrebbe assegnare le licenze.
L?inchiesta romana. Inizialmente, si è pensato che fossero state le associazioni dei consumatori Codacons e Adusbef, su tutte le furie per l?epilogo dell?asta a far scattare l?intervento della Procura: l?Adusbef aveva inviato una lettera al procuratore generale della Corte dei Conti e a Salvatore Vecchione, procuratore della Repubblica di Roma. Ma questa aveva aperto il fascicolo autonomamente, cioè prima ancora dell’arrivo via fax dell’esposto presentato dal Codacons. A Palazzo di giustizia, comunque, le bocche sono rimaste cucite sia sull’ipotesi di reato che sui primi passi che saranno fatti per chiarire la vicenda, ossia su chi verrà ascoltato e quali documenti saranno presi in esame. In mattinata erano stati fotocopiati tutti gli articoli di stampa pubblicati sulla gara che già fanno parte del fascicolo affidato all?aggiunto Pasquale Lapadura e al sostituto Rodolfo Sabelli.
Consumatori all?attacco. L?intervento preannunciato della Corte dei Conti è stato sollecitato dalle associazioni dei consumatori Codacons e Adusbef. Verrà aperta un’inchiesta per appurare se vi sia stato un danno erariale causato dall’amministrazione nello svolgimento della gara. «L’apertura dell’inchiesta – ha spiegato il procuratore regionale del Lazio della Corte dei Conti, Paolo Maddalena – è un atto dovuto» dopo la presentazione degli esposti-denuncia. Le denunce dei difensori degli utenti, da ieri mattina sul tavolo del procuratore regionale della Corte dei Conti, chiamano in causa il governo. In particolare, l?Adusbef, l?associazione di Elio Lannutti, chiama a rispondere direttamente il presidente del Consiglio Giuliano Amato e i ministri Salvatore Cardinale, Enrico Letta e Vincenzo Visco. L’accusa, si legge nella lettera alla magistratura, è di aver provocato «un minor introito di quanto lo Stato avrebbe potuto incassare, se il Consiglio dei ministri avesse adottato un bando di gara redatto a salvaguardia degli interessi pubblici». Nel documento Lannutti ricorda di aver già proposto ad Amato, il 16 ottobre scorso, di ridurre il numero delle licenze in vendita. «Se il Governo avesse messo all’asta 4 delle 5 licenze – scrive – avrebbe certamente ottenuto, da una reale competizione, importi di molto superiori a quelli realizzati, senza contare che la stessa redazione del bando di gara sembra non abbia previsto l’annullamento dell’asta di fronte al ritiro di uno dei concorrenti». Secondo il Codacons, inoltre, il governo avrebbe preso una decisione «gravemente errata» ritenendo che «la possibilità-dovere di ridurre le licenze, prevista dal bando di gara si fosse esaurita con l’avvio della fase di miglioramenti competitivi, laddove il bando fissa come termine proprio la fase che si conclude solo con la fine dei rilanci. Quindi – evidenziano i battaglieri avvocati dell?associazione – il Comitato aveva la possibilità di ridurre le licenze ancora ieri sera (l?altro ieri sera per chi legge ndr)». In sostanza, per Adusbef e Codacons c?è stato un mancato guadagno per l?erario di 20.000 miliardi.
Gara da 31mila miliardi. Il governo smentisce queste cifre. La gara per le licenze Umts può valere per le casse dello Stato 31.000 miliardi: 27.000 dalla concessione delle licenze e 4.000 dalla fidejussione di Blu (nell’ipotesi della sua «escussione»), come precisato dal ministro dell’Industria Letta. La destinazione degli incassi? «28mila andranno per il ridurre il debito e gli altri 3mila per la formazione», annuncia il ministro.
«Tu mobile» in campo. Tu Mobile, il consorzio escluso dalla gara Umts, va all?attacco con un ricorso al Tar del Lazio. Oltre a chiedere l’annullamento della gara, chiede «l’annullamento degli atti della gara che hanno determinato l’esclusione di Tu Mobile, con particolare riferimento alla delibera del comitato del ministri che ha, pochi giorni prima della scadenza, modificato il disciplinare di gara, rendendo impossibile per la stessa azienda la presentazione della documentazione completa nei nuovi termini indicati, come ampiamente documentato nel ricorso».
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