22 Giugno 2016

La Popolare di Vicenza finisce indagata

La Popolare di Vicenza finisce indagata

nuova perquisizione nella sede centrale dell’ istituto. acquisita tutta la documentazione relativa ai finanziamenti sospetti concessi ad alcune aziende clienti tra il 2012 e il 2014 in una filiale di veneto banca a treviso
Un altro terremoto giudiziario scuote la Banca Popolare di Vicenza (Bpvi). Nuove perquisizioni nella sede centrale da parte della procura locale, che ha acquisito tutta la documentazione relativa ai finanziamenti sospetti concessi dal gruppo tra il 2012 e il 2014. Ma l’ altra notizia è che pure l’ istituto di credito, oltre agli ex vertici, è indagato. Non per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza, addebiti che pendono anche sulla testa di Giovanni Zonin e l’ allora direttore generale Samuele Sorato, ma per “responsabilità amministrativa per fatti penali dei suoi dirigenti”. La magistratura sferra un altro duro colpo a quelli che in molti hanno definito come il “sistema Vicenza”. Nel mirino adesso ci sono le elargizioni riservate ad alcune aziende clienti. E presto sotto inchiesta potrebbero finire altri eccellenti. L’ indagine riguarda i cosiddetti “prestiti baciati”, cioè l’ acquisto di azioni del gruppo tramite finanziamenti, per 975 milioni di euro, concessi ai soci in violazione – secondo gli inquirenti – delle norme del diritto bancario. Stando alle ipotesi dei pm, la Bpvi ha sovvenzionato una parte molto consistente del suo capitale azionario, superando i limiti consentiti. Ancora un colpo di scena, dunque. Con l’ istituto di credito vicentino che proprio non riesce a superare uno scandalo giudiziario che continua ad allargarsi a macchia d’ olio. Dallo scorso anno, infatti, oltre a Zonin e Sorato, nel registro degli indagati della procura sono finiti pure i due consiglieri d’ amministrazione Giuseppe Zigliotto e Giovanna Maria Dossena. E non solo: stessa sorte anche per l’ ex vicedirettore della finanza Andrea Piazzetta e l’ allora responsabile dei mercati Emanuele Giustini. Per contestazioni che riguardano sempre il periodo precedente al dicembre 2014, prima dell’ intervento della vigilanza e della banca centrale europea che hanno imposto una severa pulizia dei conti. Dopo l’ ennesima operazione dei pubblici ministeri, il Codacons ha chiesto il sequestro cautelativo di tutti i beni del gruppo. A garanzia “dei risarcimenti in favore dei risparmiatori, che se dovessero emergere illeciti relativi al piazzamento delle azioni al pubblico, potranno ottenere il rimborso integrale dei propri investimenti”. Piena e “serena collaborazione con gli inquirenti” viene invece assicurata dalla Bpvi, che adesso trema. Visto che la Consob si appresta a preparare nuove sanzioni per le presunte violazioni alla normativa Ue in materia di profili di rischio della clientela. Non c’ è pace per la Popolare di Vicenza, che finisce nuovamente nell’ occhio del ciclone.

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