La polizza obbligatoria antidisastri non passa
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fonte:
- La Stampa
Stampata anche questa volta, ma le parole del capo della Protezione civile Guido Bertolaso fanno capire che la polizza obbligatoria anticalamità presto o tardi sarà adottata. Intanto, però, contrariamente ai timori ancora recenti, sta fuori dal decreto che trasforma la Protezione civile in spa . «Forse è servito, pur nel nostro piccolo, aver rotto un po’ le scatole» commenta Massimo De Bernardi, del comitato alluvionati Calca che, con gli altri comitati dell’ Alessandrino, tiene il fiato sul collo agli amministratori pubblici a tutti i livelli e agli enti incaricati di garantire la sicurezza idrogeologica. In questa occasione, i comitati hanno agganciato un alleato autorevole, con cui un’ altra esponente dei comitati, Graziella Languzzi Zaccone, ha instaurato rapporti stretti: Confedilizia nazionale, impegnata in una strenua battaglia contro la polizza. Il motivo del dissenso lo esprime il presidente Corrado Sforza Fogliani: «Sarebbe una tassa bella e buona, anzi una doppia tassa, visto che condòmini e proprietari di casa devono già pagare fior di quattrini (per essere, teoricamente, difesi sempre dalle calamità naturali) a quei consorzi di bonifica che il Governo aveva promesso di abolire». «Oggi l’ assicurazione viene vissuta come una tassa in più per gli italiani – conviene Bertolaso -, ma – aggiunge convinto della sua necessità – è un’ assicurazione sulla vita di tutti gli italiani, in futuro si dovrà adottare». «Non c’ è preclusione a monte – incalza De Bernardi -, ma bisogna capire quale sia, alla sua introduzione, la contropartita che sono in grado di dare le istituzioni sotto forma di interventi veri e utili perché il territorio sia sicuro, lasciando margine solo a quegli eventi effettivamente imprevedibili». In sostanza, non si possono sanare i buchi del territorio-groviera con le polizze. «Altrimenti – dice De Bernardi, facendo proprie le parole del presidente Codacons Rienzi – la polizza è assurda; infatti, se le case sono sicure, costruite nel rispetto delle leggi, non serve assicurazione. Dove, invece, ci sono situazioni di rischio, vanno sanate con interventi appropriati, non a suon di polizze, altrimenti si fa soltanto un enorme regalo alle assicurazioni che si arricchirebbero a danno dei cittadini».
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