== La notizia: Poste, parte “privatizzazione storica” (ore 17)
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fonte:
- AGI
(AGI) – Milano, 12 ott. – E’ la quotazione “piu’ grande dell’anno in Europa” e una “privatizzazione storica” per il Tesoro. E’ partito il conto alla rovescia per lo sbarco in Borsa delle Poste italiane, attese sul listino il 27 ottobre. Da oggi al 22 ottobre, quando terminera’ l’offerta pubblica di vendita, il Paese sara’ – parola dell’amministratore delegato del gruppo, Francesco Caio – “al centro dell’attenzione degli investitori internazionali”. “Quella che decenni fa era l’azienda conservatrice piu’ corporativa e succube della politica rispondera’ agli azionisti e al mercato. Anche questo e’ cambiare verso”, ha commentato il presidente del consiglio, Matteo Renzi. Per le Poste la quotazione e’ “un passaggio necessario per garantire la sostenibilita’ di lungo termine a un’azienda che e’ un pezzo dell’Italia”, ha sintetizzato Caio subito dopo un incontro con analisti e comunita’ finanziaria. “E’ un passaggio di trasparenza – ha detto – che parte dalla convinzione profonda che questa operazione crea valore. Ha una valenza di politica industriale e contribuira’ all’ammodernamento del Paese”. Per portare le Poste in Borsa il Tesoro vendera’ fino al 38,2% del capitale, per un massimo di 9,7 miliardi di euro; ogni azione sara’ offerta a un prezzo compreso tra 6 e 7,5 euro. Il 30% dei 453 milioni di titoli e’ destinato al pubblico, mentre il restante 70% andra’ a investitori istituzionali. Circa 14,9 milioni di azioni saranno riservate ai 143 mila dipendenti. Al piccolo gruppo di lavoratori della Cub che in piazza Affari ha esposto uno striscione di protesta Caio ha parlato di un passaggio che “crea valore per i cittadini e per i dipendenti” e ha confermato le ottomila assunzioni previste nel piano. “La privatizzazione di grandi imprese del Paese per fare cassa e’ una scelta discutibile”, ha detto il leader della Cgil, Susanna Camusso; il Codacons ha chiesto garanzie sul servizio universale “indipendentemente dalla privatizzazione”. Le Poste si presentano in Borsa con 15,9 miliardi di ricavi e 435 milioni di euro di utile al 30 giugno, dati in crescita che “danno segnali incoraggianti su un andamento che sara’ sicuramente positivo”, ha spiegato il direttore finanziario, Luigi Ferraris. Per gli esercizi 2015 e 2016 sara’ distribuito ai soci non meno dell’80% dell’utile, poi sara’ valutata la politica dei dividendi “anche in funzione delle opportunita’ di investimento”. Entro la meta’ del 2016 e’ previsto l’incasso di 2,8 miliardi di crediti verso la pubblica amministrazione (“1,6-1,7 miliardi da qui a fine anno e il resto nei primi sei mesi del 2016”, ha detto Ferraris). Il gruppo e’ poi fiducioso di avere il “disco verde” della commissione europea sulla convenzione per il servizio universale, mentre il patrimonio immobiliare sara’ “valorizzato” senza piani di dismissioni; e’ attesa infine “una crescita” nel risparmio gestito. (AGI) Mi3/Car
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