La morte di Marco commuove l’ Italia
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fonte:
- Gazzetta di Mantova
È il momento del dolore, ma anche quello delle riflessioni. La morte del giovanissimo pilota di minimoto Marco Scaravelli, 6 anni, ha aperto un serrato dibattito. Non sono mancati commenti sui social network che hanno sollevato forti dubbi sulla pratica di questo sport da parte di bambini tanto piccoli. E nemmeno pareri autorevoli come quello di Giordano Biserni, presidente nazionale dell’ Associazione Amici della Polizia Stradale. «Innanzitutto porgo le più sentite condoglianze alla famiglia del ragazzo – premette Biserni – e tengo a precisare che la riflessione che faccio non è riferita a questo caso specifico. Credo però che sia il momento che questo tipo di attività sportiva venga arbitrata meglio. Non è il primo episodio che accade ed è a mio parere il momento di porre alcuni paletti. Correre con un mezzo a motore è un gioco più pericoloso di altri, inutile nasconderlo: non è come giocare a calcio. Anche se parliamo di mezzi che vanno a bassa velocità ci si può fare molto male. Servono regole chiare sui limiti d’ età ma anche sulle responsabilità e sulle misure di sicurezza. Anch’ io amo le moto, ma non vorrei che per inseguire il mito della velocità e della competizione ci si dimenticasse delle corrette misure da prendere». Sulla vicenda si è attivato anche il Codacons, che ha inviato una lettera di diffida all’ azienda che gestisce il Racing Park di Viadana, dove è avvenuto l’ incidente. Ed una richiesta che, inviata in copia al Ministero dei Trasporti, chiede di elevare a 14 anni il limite d’ età per chi pratica questo sport. Dal mondo del motociclismo, intanto, arriva grande solidarietà alla famiglia e la certezza che quella che ha coinvolto Marco sia solo una disgrazia. «Quando ho letto la notizia ne sono rimasto profondamente addolorato – dice l’ ex pilota della MotoGp Loris Capirossi, attualmente responsabile della sicurezza del Motomondiale -, mando un grande abbraccio alla famiglia e gli sono vicino. Posso immaginare che cosa si provi, visto che ho un figlio di nove anni e corre anche lui. Sul fatto che sia uno sport pericoloso non sono d’ accordo, è stata solo una disgrazia ed è troppo facile mettersi a colpevolizzare e puntare il dito in questo momento. In Italia le cose sono fatte per bene, sia come strutture che come regole. È stata una fatalità e c’ è solo da stringersi alla famiglia. Una tesi sposata anche dal padre di Valentino Rossi, Graziano. «Sono molto vicino alla famiglia del bambino, purtroppo sono cose che non dovrebbero ma possono succedere – dichiara il padre del pluricampione che invierà un pensiero alla famiglia di Marco -. Non voglio addentrarmi in discorsi sulla sicurezza o sull’ età perché non c’ entrano: posso assicurare che i ragazzini che corrono in minimoto sono attenti, svegli e ben consapevoli di quello che fanno. È stata solo una disgrazia determinata da tanta sfortuna». Davide Casarotto.
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