La Juve paga in Borsa: faro Consob Rischio penale per i 12 club fondatori
- fonte:
- Il Messaggero
Sono bastate 48 ore di critiche, tra governi, tifosi, organismi sportivi e club avversari, far sciogliere come neve al sole il progetto della Superlega dei dodici club europei. Ma una manovra così rivoluzionaria per il mercato del calcio, seppure rientrata, non poteva non lasciare degli effetti, tra reazioni in Borsa, richieste di rotonde penali, non ancora ben precisate, per violazione degli accordi vincolanti e contromosse dell’Uefa per avviare un piano B. Intanto, Standard Ethics ha anche messo nel mirino Jp Morgan, principale finanziatore della Superlega, tagliando il corporate rating ad “E+”. Il progetto, dice, è «in contrasto con le migliori pratiche di sostenibilità», Onu, Ocse ed Ue, «te- conto degli interessi degli stakeholder». TRIPLO CHOC Il primo segno tangibile, tutto economico, è quello lasciato sui mercati finanziari. Il titolo della Juventus, che due giorni fa sull’onda dell’annuncio aveva segnato a Piazza Affari un +18%, ieri ha chiuso in calo del 13,7 a quota 0,75 euro, praticamente sui livelli precedenti al lancio dell’alleanza Più cauta la reazione del Manchester United a Wall Street (+1%), che già martedì aveva perso quasi tutto l’exploit legato all’annuncio Ùn saliscendi, cui qualche fortunato può avere anche approfittato positivamente. Ma altri, tra azionisti- potrebbero essere rimasti bruciati affrettandosi a vendere titoli coinvolti in un accordo vincolante firmato, non dietro semplici rumors. Anche di questo, di eventuali movimenti anomali, si starebbe occupando in queste ore la Consob italiana sollecitata a intervenire anche dal Codacons, sul piede di guerra come Federconsumatori. L’Associazione ha presentato un esposto proprio alla Authority di controllo del mercato affinché indaghi per la possibile fattispecie di turbativa di mercato, spiega una nota del Codacons che punta a tutelare «tifosi ed azionisti danneggiati». Il progetto della Superlega sebbene definitivamente tramontato, «lascia dietro di sè strascichi per tifosi e investitori e danni per i quali i club dovranno ora rispondere – spiega il Codacons che continua- gravità del comportamento di Juventus, Milan e Inter Superlega non può rimanere impunito, e deve portare a sanzioni e penalizzazioni per le tre squadre». L’invito a mobilitarsi è rivolto alle istituzioni sportive nazionali ed Ue. Non solo. Il Codacons «sta studiando le opportune azioni legali da intraprendere a tutela degli investitori che risulteranno danneggiati». LE CONTROMOSSE Il secondo effetto, di questa clamorosa retromarcia – almeno quanto l’annuncio – sono le contromosse di chi rappresenta oggi il mondo del calcio Ue. In risposta alla sfida della Superlega calcio europea, affiancata da Jp Morgan e dai suoi 3,5 miliardi di euro, la Uefa sarebbe infatti pronta a contrattaccare con un progetto da 6 miliardi di euro da investire per rivedere e riformulare il torneo della Champions League. Secondo quanto riportato da Bloomberg, i 6 miliardi di finanziamento sarebbero messi a disposizione da fondi di Centricus Asset Management, con cui la stessa Uefa sarebbe in realtà in trattative già da mesi. L’affondo sulla Superlega avrebbe, però, fatto lievitare la scommessa rispetto ai 4,2 miliardi di euro immaginati inizialmente. È ancora da capire, invece, fino dove arriva il rischio che la società spagnola promotrice della Superlega, con la regia di Florentino Perez, il patron del Real Madrid, possa chiedere il pagamento di una penale ai 12 club, tra i quali Inter, Milan e Juve, che avevano firmato un’intesa vincolante per procedere al nuovo schema di competizione europea, senza Francia e Germania. Pare invece assodato che l’accordo prevedesse una clausola specifica, con il pagamento di sostanziose penali in caso di ripensamento delle dodici società prima del 2025 una volta avviata la competizione della Superlega. Con tanto di obbligo di preavviso di almeno un anno, anche dopo questa data, riferi
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