LA GUIDA
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fonte:
- Il Mattino
da recuperare
Ecco in che modo
Anatocismo. Parola orribile che solo a pronunciarla mette di
cattivo umore. Figuriamoci se poi rappresenta l?emblema della crociata di
milioni di correntisti bancari contro l?esosità di una capitalizazzione
trimestrale degli interessi che moltiplicano il debito iniziale, laddove gli
interessi attivi (per i risparmiatori) vengono accreditati dopo dodici mesi.
Contro questa pratica vessatoria si è pronunciata la Corte Costituzionale che ha
sancito l?illegittimità dell?articolo 25 comma 3° del cosiddetto decreto «salva
interessi» (D.lgs. 342) varato dal governo un anno fa. Cosa significa? Che ai
cittadini è spianata la strada per ottenere una valanga di rimborsi, per giunta
con una retroattività di dieci anni. In che modo? Facendo da sé, oppure
attivando le associazioni di tutela dei consumatori. Nel primo caso, per somme
inferiori ai due milioni di lire, è possibile portare la questione davanti al
giudice di pace, oppure compilare un modulo distribuito via internet
dall?Adusbef nel quale si richiede alla banca il ricalcolo degli interessi; nel
secondo caso – qualora le somme per le quali si richiede il rimborso dovessero
eccedere la soglia dei due milioni – sarà opportuno rivolgersi al sito
www.adusbef.it oppure al Codacons o ad altre associazioni di consumatori. Solo
in caso di vittoria, si assicura, i legali applicheranno le parcelle. I
correntisti potranno anche risparmiarsi la febbrile ricerca degli estratti conto
degli ultimi dieci anni, dal momento che dovranno essere gli istituti di credito
ad effettuare i conteggi. Ma non è finita. Dopo tre sentenze della Cassazione e
un giudizio di incostituzionalità da parte della Consulta gli avvocati sono
decisi ad adire nuovamente la Corte con l?intento di abolire definitivamente
l?anatocismo. A tale scopo, è stata pure inviata alla Commissione Europea una
petizione con la quale l?Adusbef deplora l?esistenza di un cartello bancario
attraverso cui la capitalizzazione degli interessi passivi sulle somme «a rosso»
è diventata la regola. Antonio Tanza, avvocato leccese che per primo ha
sollevato la questione alla Consulta – tramite il Tribunale di Lecce – nel corso
di un giudizio promosso da un associato dell?Adusbef contro la Banca del Salento
(oggi Banca 121) non usa mezzi termini: «L?anatocismo, vergognosa anomalia del
sistema bancario italiano, deve sparire completamente». E per dare enfasi allo
sdegno precisa: «Pensi che un milione di lire di scoperto di conto si
raddoppiano in dieci anni ipotizzando un tasso del 10 per cento. Con
l?anatocismo questo raddoppio – a parità di tasso e di durata – avviene in sette
anni». La torta in ballo, sostengono le associazioni, dovrebbe aggirarsi intorno
ai 100 mila miliardi di lire. Una rivincita coi fiocchi.
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Tags: Banche, interessi passivi