La gaffe sul televoto “In testa il Professore”
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fonte:
- La Stampa
Il signor Sebastian Marcolin, della struttura di Rai Trade che si è occupata del televoto, ieri mattina giaceva nelle sue faccende occupato da qualche parte dello smisurato teatro Ariston, quando qualcuno è andato a chiamarlo: doveva salire svelto in conferenza stampa, a spiegare logiche e dati del televoto, arrivi di sms e dintorni. Qualcuno, com’ è ovvio, doveva fare quella domanda alla quotidiana messa cantata del mattino, dopo tutte le confusioni dell’ anno scorso, le denunce per il ricorso alle chiamate in serie dei call-center profumatamente pagate, le proteste dei discografici, gli avvertimenti dell’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. E, anche, dopo le raccomandazioni di Gianni Morandi: che questa settimana, ogni sera prima dell’ annuncio dei sopravvissuti alla gara, da un foglio giacente nella tasca del suo smoking, recitava che, «poiché non è stato possibile adottare strumenti contro un eventuale abuso», i televotanti erano pregati di comportarsi correttamente, pena l’ esclusione della canzone più amata. Innocentemente, è stata la sottoscritta a chiedere particolari su un tema tanto cruciale per il Festival, sempre tanto carico di simbologie per il nostro Paese che attraversa un momento per così dire delicato. Però il signor Marcolin ha aperto bocca per annunciare che nella giornata del venerdì il più piaciuto al televoto era stato Roberto Vecchioni: e sarebbe andato avanti, se il direttore artistico Mazzi – che parla se proprio è indispensabile – non se ne fosse uscito con acuti che neanche il Nabucco , per zittirlo. Da lì, è stata tutta una deriva di accuse, contraccuse, allusioni a eventuali inficiamenti del voto, e altre amenità che ormai è inutile ripercorrere. Tutti, però, eravamo basiti che su 130 mila sms e 52 mila telefonate da casa di venerdì, a vincere fosse Vecchioni e non i Modà, ai quali in qualche modo ci si era ormai rassegnati. Giova, però, sottolineare che il fatto che nessuno – nel foltissimo parterre di dirigenti Rai nascosti dalle orchidee dell’ ormai mitica Gabriella – avesse pensato di briffare (come direbbe la Minetti) gli addetti al televoto, né di intuire che quella sarebbe stata la domanda del giorno, la dice lunga sul nervosismo e confusione che regna dopo cinque giorni nella Terra dei Fiori: che resta dunque sempre un po’ anche la Terra dei Cachi, come cantavano i leggendari Elii. Morandi – il solo apparentemente mite Morandi – si alzava e se ne andava con un bel vaffa. Mazzi non lo fermava nessuno, mentre Marcolin per riparare si lasciava sfuggire che in LombardiaPiemonte il più votato era Van De Sfroos. "Questo signore deve smettere di parlare, è poco professionale", sbottava ancora Mazzi. Pagnoncelli della Ipsos si chiamava fuori, non essendo il televoto di sua competenza. Ma il web tracimava della questione, e il Codacons si affrettava ad annunciava un ricorso al Tar del Lazio, per inficiare il televoto di Sanremo 2011: «E’ un’ irregolarità che potrebbe condizionare il pubblico da casa». C’ era intanto chi diceva che la gaffe fosse pro Vecchioni, e chi sosteneva che si trattasse invece di un complotto contro Vecchioni. Si scatenava il caos nel settore delle scommesse, dove il professore era visto benino, quasi alla pari con i Modà. Il più serafico, era Roberto Vecchioni himself. Per niente impensierito da eventuali danni alla propria, incredibile posizione in questo Festival più da Tatangelo che da Tricarico, confessava di esser stato già abbastanza soddisfatto della sua prima performance del martedì, e di considerare ogni altro evento un regalo. Confessava altresì, ma sottovoce, di tenere di più al Premio della Critica (regolarmente ottenuto, con grande stacco dai La Cruz arrivati secondi), ma si sa come sono questi cantautori che da tutta la vita sono abituati a marciare contromano e a trarne canzoni. Ne approfittava anche per annunciare (nell’ intervista a La Stampa Web) che inciderà un disco di inediti con la PFM, testi suoi e musica della gloriosa rockband italiana. Per la cronaca, non è poi successo niente, e tutto è andato avanti come da programma: ma il futuro, come canta Mogol, lo scopriremo solo vivendo. IL CICLONE BOOKMAKER Abbassano le quote mentre il Codacons fa ricorso al Tar e esposto alla magistratura MAZZA RASSICURA «Il televoto di venerdì fa storia a sé. Ogni volta si riparte da zero»
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