La Finanziaria “incassa“ la protesta
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fonte:
- Il Secolo XIX
Coro di dissensi sulle nuove norme introdotte della manovra economica. Critiche anche da una parte della maggioranza
I consumatori: 320 euro in più per ogni famiglia Su sigarette e Lotto tasse raddoppiate dal 2005
Roma. I giudizi negativi non si contano ma la qualifica più ricorrente è«stangata». Il giorno dopo il via libera del Consiglio dei ministri alla Finanziaria 2005 che prevede tagli e tasse per 24 miliardi di euro, dilaga la protesta di chi sarà colpito dalle misure decise dal governo. Il ministro dell`Economia Domenico Siniscalco illustrerà lunedì la manovra in aula alla Camera e avrà l`arduo compito di difendere una manovra che a caldo scontenta tutti, compresi molti esponenti della maggioranza.
I consumatori si sono fatti i primi calcoli ed hanno scoperto che, se restasse così com`è, la Finanziaria costerebbe 320 euro in più a famiglia. La polizza anti calamitàè in grado di pesare da sola sulle tasche dei cittadini per con 150 euro, il resto della cifra dipende da aumenti di tasse e tariffe locali. E` una stretta alla quale bisogna aggiungere il giro di vite sulla spesa pubblica, inchiodata a una crescita del 2 per cento per tre anni, che avrà pesanti effetti su servizi, sanità e investimenti.
Solo la Confindustria sospende il giudizio in attesa delle misure sullo sviluppo («Ne parleremo al momento opportuno», dice Luca Cordero di Montezemolo) mentre si mobilitano commercianti, sindacati, enti locali, artigiani e perfino i tabaccai, che l`anno prossimo si vedranno aumentare il prelievo fiscale sulle sigarette.
Le sorprese. Un dato è innegabile: la Finanziaria appena varata provocherà una vera e propria impennata delle imposte locali. La stretta riguarderà soprattutto la casa, con i proprietari che rischiano di dover pagare anche un`assicurazione obbligatoria contro le calamità naturali. In compenso, il governo promette che taglierà Irpef ed Irap per 6 miliardi di euro da gennaio 2005, ammesso che si trovino i soldi (non previsti nei 24 miliardi della legge di bilancio) e sempre che la maggioranza si metta d`accordo.
Ma l`Intesa Consumatori raffredda anche queste aspettative perché sostiene che, a fronte di 6 miliardi di sgravi fiscali, le famiglie rischiano un salasso di 6,8 miliardi di euro, tra Ici, Tarsu, Rc casa, tariffe idriche, spese per la salute. Messe così le cose, non basterà la riforma fiscale a riportare il sereno nei conti degli italiani. Non basta. Dalle norme della manovra spuntano altre spiacevoli sorprese.
L`articolo 36 prevede un incasso di 500 milioni di euro in più dal prelievo fiscale sulle sigarette, che verranno aumentate nel 2005. Raddoppiano dal 3 al 6 per cento anche le tasse sul gioco del lotto, finora più basse rispetto agli altri giochi e, avendo bisogno di soldi, il governo istituisce la terza giocata settimanale dell`Enalotto e prevede la possibilità di ulteriori estrazioni per il lotto. Attenti anche alle fatture perché chi non se la fa rilasciare per ottenere lo uno sconto sull`Iva, se scoperto, dovrà pagare in solido con il venditore. Spunta poi un adeguamento annuale degli studi di settore da parte del Fisco, in base agli indici dell`Istat: la misura preoccupa i lavoratori autonomi, convinti che sia una a sorta di «scala mobile sui ricavi».
Le proteste. Le categorie sono pronte scendere in trincea e stringeranno d`assedio la manovra durante l`iter in Parlamento. La Confcommercio avverte: «Non può essere il terziario a pagare il conto». Gli artigiani la pensano allo stesso modo: «La manovra sugli studi di settore alimenterà l`inflazione», prevede il presidente della Cna, Ivan Malavasi. Sotto accusa l`aggiornamento degli studi di settore, che saranno adeguati ogni anno dall`Istat.
Questa misura viene contestata anche nella maggioranza, dalla Lega e da An. «Nutro forti perplessità sugli studi di settore. E` un intervento contrario ai nostri principi», commenta il ministro del Welfare, Roberto Maroni, che annuncia modifiche in Parlamento anche sul bonus di mille euro per figlio (compreso il primo), rimasto fuori dalla Finanziaria. «L`emendamento per il bonus è già pronto», afferma Maroni. La Lega contesta anche un altro punto e cioè che dal tetto di spesa del 2 per cento siano stati esclusi gli organi costituzionali: Camera, Senato, Quirinale, Csm e gli altri “palazzi“ potranno continuare a spendere senza vincoli.
Maurizio Lupi di Fi contesta invece la polizza anti calamità: «C`è il rischio che i cittadini la percepiscano come una misura vessatoria su un bene primario come la casa». I sindacati sono già pronti a mobilitarsi soprattutto contro il tetto del 2 per cento che penalizza contratti, Sud e investimenti. «In realtàè un taglio consistentissimo», dice il leader della Cgil, Guglielmo Epifani. Il giudizio delle opposizioni è negativo, senza appello. «Questa è una stangata mascherata», sostiene Enrico Letta, della Margherita. «E` una manovra di emergenza con un drastico taglio della spesa e un robusto aumento delle tasse», è la tesi dell`ex ministro ds, Vincenzo Visco.
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