19 Aprile 2013

La Costa sia imputata che vittima

La Costa sia imputata che vittima

        

GROSSETO. Dura la vita per Costa Crociere. Nello stesso procedimento ha assunto tre ruoli contrapposti in una manciata di giorni, per non dire di ore. Imputata per le responsabilità derivanti dai reati commessi dai dipendenti, l’ altra settimana ha patteggiato 1 milione. Poi, come parte civile (le persone fisiche sono oltre 250), ieri è stata ammessa al risarcimento di chi nel processo sarà dichiarato responsabile. Infine, sempre ieri, è diventata responsabile civile perché chiamata a garantire la copertura dei danni. Se dalla prima veste Costa si è spogliata, adesso la compagnia resta in giudizio – l’ udienza preliminare è stata aggiornata al 14 maggio, per l’ inizio vero e proprio – con gli ultimi due ruoli. Non in contraddizione tra di loro, come fatto osservare dal gup Pietro Molino nell’ ordinanza, perché “un’ eventuale transazione o altro atto giuridico che incida sulla pretesa risarcitoria non conferisce al giudice il potere di escludere la legittimazione in capo al soggetto che adduca l’ esistenza di ulteriori danni o la necessità di procedere all’ azione in funzione dei rapporti interni con il soggetto assicuratore”. No invece alla citazione di Carnival come responsabile civile, come chiesto dall’ avvocato Giuliano Leuzzi per Codacons. Proprio sulla richiesta di costituzione di parte civile avanzata da Costa c’ era stata anche ieri mattina una polemica feroce, dentro e fuori dal teatro Moderno. Aveva aperto il fuoco l’ avvocato Francesco Pepe che si era presentato alla stampa con una copia di un documento dell’ Us Securities and Exchange commission, un organismo di controllo statunitense, che il 26 novembre scorso attestava che la compagnia Carnival aveva ricevuto dall’ assicurazione già nel maggio scorso 508 milioni di dollari (395 milioni di euro) “for the total loss of the ship”, cioè per la perdita della nave. “Vogliono costituirsi di nuovo? Ci vogliono guadagnare sopra? Un’ azione del tutto ingiustificata. Ormai da un anno la Compagnia Costa non solo ha scaricato e abbandonato Schettino ma gli ha anche dato addosso”, aveva argomentato il difensore del comandante, anche ieri unico imputato presente. E l’ avvocato Alessandro Carella, legale di Costa, non aveva potuto negare l’ evidenza, sostenendo però che la compagnia aveva perso dopo soli 6 anni una nave che doveva navigarne 30 e che dunque lamenta un mancato guadagno: “Finché l’ assicuratore non chiederà all’ assicurato, in questo caso noi, di ottenere il pagamento dei danni, tocca alla stessa società assicurata agire in giudizio”. Questione di soldi. E tanti. Come quelli che chiedono i ministeri e le associazioni ammesse alla costituzione di parte civile. Il giudice ha detto sì a presidenza del Consiglio (per danno morale), Commissario per l’ emergenza (per danno materiale), ministeri dell’ Interno, della Difesa e dell’ Economia e finanze (danno patrimoniale e da sviamento di mezzi e uomini) ma no al ministero dell’ Ambiente (le tematiche relative alla distruzione dell’ habitat sono oggetto di altro fascicolo). Dal conto dei 37 milioni di euro presentato dall’ Avvocatura dello stato vanno quindi tolti i 12,2 milioni chiesti da quest’ ultimo ministero. No del gup anche ad Associazione Utenti del trasporto aereo marittimo e ferroviario, Co.Di.Ci., Wwf ed Enpa, nonché a undici persone fisiche che sono già rappresentate in un’ associazione legittimata, Sos Concordia, che raggruppa 200 imprenditori e abitanti gigliesi. Sì, invece, alla costituzione di parte civile di Codacons, Confconsumatori, Giustizia per la Concordia, Camera di commercio, Provincia di Grosseto e soprattutto Comune di Isola del Giglio (che ha chiesto 80 milioni). Accolta anche la costituzione di Salvatore Ursino, il cadetto inizialmente indagato e per il quale è stata poi chiesta l’ archiviazione (ma non ne è stato deciso l’ esito): “nulla osta” secondo il gup “la mera posizione attuale di coindagato”, perché è ben possibile “il cumulo di posizioni anche in caso di reati reciproci”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
        

di pierluigi sposato
        

 
        

 

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