La concorrenza è legge dopo trenta mesi
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fonte:
- Il Secolo XIX
ROMA. Ci sono voluti trenta mesi, ma la norma «annuale» sulla concorrenza è diventata legge. Con il voto favorevole di ieri del Senato (anche se con margini ristretti, viste le defezioni di Mdp e di qualche esponente della maggioranza, tra cui l’ ultra-critico presidente Pd della Commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti), il testo entra in vigore, e il governo esulta per un risultato che sembrava problematico. Se il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni parla soddisfatto di un «impegno mantenuto», anche il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda definisce questa approvazione un «segnale di serietà» per il Paese. «Una spinta strutturale alle potenzialità della nostra economia», commenta il titolare dell’ Economia Pier Carlo Padoan. L’ ok definitivo al provvedimento è arrivato dopo tanti stop e lente ripartenze. Incirca 900 giorni di iter parlamentare, nonostante i vari incagli, la legge è riuscita a vedere la luce introducendo novità su assicurazioni, pro Obbligo di sconti “significativi” sull’ Rc Auto se l’ automobilista accetta clausole per il contenimento dei costi o per il contrasto delle frodi (come scatola nera e rilevatori tasso alcol) Anche quelle sui rischi accessori non si rinnovano tacitamente e si risolvono automaticamente a scadenza naturale Stop al monopolio di Poste sull’ invio di multe e notifiche, da settembre 2017 Piena portabilità dei propri contributi pensionistici, eliminando la possibilità per i contratti nazionali di inserire vincoli e condizioni anche in relazione alla quota di spettanza del datore di lavoro fessioni, energia, comunicazioni, ambiente, trasporti, turismo, poste, banche e farmacie, con l’ obiettivo, sempre secondo Calenda, «disti molare la crescita, la produttività e consentire ai consumatori di avere accesso a beni e servizi a minor costo». Eppure, molto hanno Per il gas e l’ energia elettrica: eliminazione della maggior “tutela” nel mercato domestico a decorrere da luglio 2019. Per i carburanti: si vietano norme per limitare l’ accesso di nuovi soggetti Meno difficile chiudere un conto corrente. Introdotti metodi sdi comparabilità delle offerte fatto discutere le modifiche pro -aziende inserite a fine giugno dalla Camera: il ripristino del tacito rinnovo delle polizze assicurative in scadenza del ramo danni, che riguardano anche il settore automobilistico; l’ eliminazione della possibilità dimettere all’ asta la fornitu No vincolo di appartenere ad una sola associazione professionale; obbligo di presentare un preventivo (oggi solo su richiesta dell’ assistito) Ridotti gli atti per cui è richiesta l’ autentica notarile fattibile anche da altri soggetti come avvocati e commercialisti per transazioni immobiliari di modesta entità (sotto i 100.000 euro) Potranno praticare prezzi e condizioni migliori di quelli offerti da intermediari terzi, anche online ra di energia elettrica per quegli utenti che non avranno optato per un operatore alla scadenza del regime di mercato tutelato; la norma introdotta sul telemarketing, che di fatto consentirà alle aziende di fare offerte commerciali anche senza il consenso di chi riceve le te lefonate. Anche l’ autorità Antitrust si è mostrata soddisfatta per il via libero definitivo, sebbene – con uno sguardo più orientato al futuro – abbia consigliato per la prossima volta di riflettere sull’ utilizzo di uno strumento «più rapido e incisivo», magari mirato su singoli settori rispetto al testo «omnibus» approvato dal Senato. Non si sono invece risparmiati con le critiche le associazioni dei consumatori, quelle dei professionisti (per ragioni opposte) e qualche politico. Il capitolo del provvedimento preso più di mira è stato sicuramente quello sull’ energia. Ad aprire la pioggia di polemiche è stato appunto il presidente della commissione Industria Mucchetti, che non ha votato la fiducia definendo la legge «un favore a grandi aziende come Enel, Generali,Unipol,Walgreens Boots Alliance e Big Pharma». «Il voto di Mucchetti? Un suo diritto», ha commentato Calenda. Critica anche l’ Unione nazionale dei consumatori: basterebbe la fine del mercato tutelato nel settore dell’ energia – spiega l’ associazione – per esprimere un giudizio negativo «considerato che non vi può essere alcuna concorrenza fino a che, per la luce, i primi cinque operatori detengono l’ 87,8% del settore domestico e per il gas i primi tre gruppi controllano il 44,8% del mercato». La stessa misura secondo il Codacons porterà aggravi di costi per le famiglie, mentre per Federconsumatori consegnerà i cittadini «in pasto a un mercato libero in cui non vi è la minima ombra di competitività e convenienza». Soddisfazione, invece, anche se «sull’ energia ci sarà ancora da lavorare, introducendo tutele e garanzie a favore dei cittadini -consumatori», arriva da Carlo De Masi, presidente Adiconsum.
roberto giovannini
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