la Bologna-Verona. I consumatori chiedono le dimissioni del ministro Lunardi
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fonte:
- La Provincia di Como
Crevalcore, l?ora delle lacrime
Processione in obitorio. Il procuratore: ?Inchiesta completa?
BOLOGNA ? Dopo lo strazio dei riconoscimenti delle vittime del disastro di Crevalcore attraverso foto, oggetti personali, resti di capi di vestiario, ieri alla Certosa di Bologna è stato il giorno delle visite alle salme, per lo meno di quelle che sono state ricomposte. Alla camera mortuaria (che si trova ad un ingresso secondario del cimitero, dalla parte opposta rispetto all?ufficio in cui sabato fino a tarda notte sono avvenuti i riconoscimenti dei 17 morti) dalle 10 si sono presentati amici e parenti. «Ho molta rabbia per le cose che non vengono mai fatte», ha detto riferendosi ai problemi di sicurezza nelle Ferrovie Roberto Gatti, zio di Anna Martini, psicologa trentenne di Modena, morta mentre si stava recando al lavoro a Bologna. Davanti ai cancelli della camera mortuaria si è fermato un attimo con i giornalisti anche il cognato di Bruno Nadali, 50 anni, istruttore di yoga residente nel Mantovano. «Sono sgomento ? ha detto ?. Al momento dell?incidente mio cognato stava andando a Bologna per un corso di aggiornamento di yoga. Sono stati i carabinieri a chiamarci». Come sabato, i familiari delle vittime sono stati accolti da funzionari di Trenitalia, Polfer, Croce Rossa e 118. Diversi di loro, prima di andarsene, hanno sostato nel cortile scambiandosi indirizzi e numeri di telefono. Pasqualina Schicchitani, psicologa della pubblica assistenza di Crevalcore che lavora in collaborazione con la Croce Rossa, all?inizio delle visite è andata all?ingresso principale ad accogliere i primi familiari che poi ha accompagnato alla camera mortuaria dopo un percorso che attraversa la parte monumentale del cimitero. «I parenti delle vittime hanno dimostrato una grande compostezza e tra di loro il sentimento più forte è la rassegnazione», ha detto. Sergio Cofferati ? a fine pomeriggio ? ha incontrato in obitorio il procuratore capo Enrico Di Nicola, presenti anche il Pm Enrico Cieri, titolare dell?inchiesta sullo scontro dei due treni, e diversi funzionari di Trenitalia. Dopo l?omaggio alle vittime, il sindaco (che era reduce dalla visita ai feriti), i magistrati e i funzionari sono rimasti a lungo nel cortile a parlare della sciagura. «Possiamo dire soltanto che faremo un?indagine completa ? ha poi ribadito Di Nicola rispondendo ai giornalisti ? e che già ci sono tutti gli elementi per fare in modo che questa indagine giunga all?accertamento della verità». A Cofferati, i cronisti hanno chiesto se ci sarà un momento di ricordo da parte della città di Bologna. «Questo lo vedremo domani», ha risposto il sindaco. E intanto è stata riaperta a Crevalcore la linea Bologna-Verona, chiusa in quel tratto dal momento dell?incidente. I lavori di ripristino, cominciati ieri mattina, dopo il sollevamento dai binari dell?ultimo locomotore rimasto sulla linea dal momento del disastro, si sono conclusi alle 18. Poco dopo le 19.15 è passato il primo treno: era l?Eurostar diretto a Roma partito da Bolzano alle 16.31. «Sono infondate e ingiuste le accuse che vengono rivolte agli attuali amministratori delle Ferrovie dello Stato. Certo, tutto è lecito ai familiari delle vittime e a coloro che hanno subìto dei danni, anche lanciare accuse non fondate». Lo ha affermato il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga nel commentare le polemiche che hanno fatto seguito al grave incidente ferroviario. Le dimissioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi e dei vertici di Trenitalia, ma anche un monitoraggio su tutta la rete ferroviaria italiana: è quanto chiede infine Intesaconsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) dopo la tragedia di Crevalcore.
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