La barella serve in corsia.Ambulanze ferme
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- Avvenire
DA ROMA PINO CIOCIOLA Due ore. E «l’ emergenza è risolta »: se non è record, lo sfiora. Facendo venire in mente il cattivo pensiero che converrebbe essere sempre a ridosso di una consultazione elettorale… Ieri mattina fra tutte le ambulanze romane (ottanta), «venticinque erano bloccate nei Dea occupati dai pazienti da ricoverare e le altre cinquantacinque erano impegnate in servizio per chiamate già ricevute », aveva denunciato l’ Ares 118. Cioè troppe richieste e troppo pochi posti letto, aveva denunciato il responsabile dell’ Ares 118 nella Capitale, Livio De Angelis, con una lettera (a prefetto, questore, sindaco di Roma, Regione Lazio e direttori generali delle Aziende ospedaliere) che denunciava la «gravissima situazione » e aveva del surreale: «I mezzi di soccorso, dopo aver trasportato un paziente, non riescono a ritornare operativi perché il personale dei Pronto soccorso trattiene la barella». Insomma, niente letti liberi? E l’ ospedale usa le barelle. Il risultato è «una sensibile caduta dell’ assistenza sanitaria in emergenza- urgenza per la cittadinanza». Perché viene «limitata gravemente la capacità assistenziale», con «un rischio potenziale per il cittadino/ utente che dovesse richiedere assistenza in urgenza». Il ministro della Sanità Renato Balduzzi chiedeva in tarda mattinata «una relazione urgentissima alla Regione Lazio». Ma nel pomeriggio, dopo un incontro con i vertici dell’ Ares 118, la presidente dimissionaria del Lazio, Renata Polverini, annunciava che l’ emergenza era rientrata. A Roma sono solitamente in servizio ottanta ambulanze (arrivano circa tremila chiamate al giorno e si effettuano quasi millecinquecento interventi) ed emergenze come quella di ieri succedono spesso, «almeno due volte all’ anno», aveva fat- to sapere l’ Ares. Il comunicato della Regione andava oltre: «Il blocco delle ambulanze è un problema che si trascina da anni, di cui soffrono tutte le Regioni, e che, come i vertici dell’ Ares hanno specificato alla presidente Polverini, è assolutamente precedente al piano di rientro sanitario e non correlato al taglio dei posti letto», tanto per scansare subito eventuali ‘accuse’. Aggiungendo che «dopo due ore dalla segnalazione, la problematica appare del tutto risolta». E che, ad ogni modo, oggi verrà istituito «un tavolo di lavoro tra Ares 118 e ospedali, al fine di monitorare il fenomeno e lavorare ad una definitiva soluzione del problema». Ma la polemica, bipartisan, era già aperta. «Ecco il risultato dei tagli voluti da Mario Monti ed Enrico Bondi» – secondo il senatore Pdl Stefano De Lillo – e tutto questo «non accade in uno sfortunato Paese del Terzo mondo, ma a Roma, capitale di uno dei Paesi occidentali più avanzati. Incredibile, inaccettabile, intollerabile». Per il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, Nicola Zingaretti, le ambulanze bloccate a Roma nei pronto soccorsi sono «l’ ennesimo esempio del dramma in cui hanno fatto precipitare la sanità nel Lazio». Infine l’ Idv: «Si ripete – annotava Giulia Rodano, consigliere regionale di Italia dei Valori – un dramma che cittadini e lavoratori del 118 conoscono purtroppo molto bene. E quest’ anno l’ emergenza, già di per sé incredibile per un Paese civile, è aggravata dall’ azione dissennata dei nuovi tagli alla sanità pubblica». Infine loro, gli utenti. «Il blocco delle ambulanze nei pronto soccorso della capitale rappresenta una situazione gravissima, frutto dei tagli indiscriminati operati nel settore della sanità», secondo il Codacons in un comunicato: «In tempi non sospetti avevamo denunciato come i tagli decisi da Mario Monti e dal commissario Enrico Bondi avrebbero avuto effetti disastrosi sulla sanità laziale». Ora «la situazione determinatasi nei pronto soccorso dimostra come il deficit della sanità pubblica andasse risolto non tagliando i posti letto, ma riducendo gli immensi sprechi del settore». © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ emergenza è rientrata dopo poche ore ma il problema esiste. L’ Ares 118 della Capitale: «Gravemente limitata la capacità assistenziale»
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