6 Aprile 2001

La Banca d`Italia sotto inchiesta della Corte dei Conti

Mutui usurari/La Banca d`Italia sotto inchiesta della Corte dei Conti del Lazio per aver difeso gli istituti di credito troppo “cari“

Banca d`Italia sotto inchiesta.
L`accusa:ha avallato la politica di mutui usurai di alcuni istituti di credito. E` questo il dossier ora nelle mani della procura regionale presso la Corte dei conti del Lazio messa in allerta da due associazioni di consumatori, il Codacons e l`Adusbef.



Una sentenza della Cassazione aveva ritenuto usurari gli interessi pretesi dalle banche che fossero stati superiori al tasso soglia fissato dal Tesoro. Mentre Banca d`Italia sembrava andare in direzione opposta con una serie di circolari che ritenevano conforme alla legge il comportamento delle banche.


Così, nel dicembre 2000, il Codacons e l`Adusbef presentarono un esposto alla Corte dei Conti per accertare che non vi fossero responsabilità contabili per danno all`erario da addebitare ai vertici della Banca d`Italia per queste circolari.


Il D.L. n. 394/2000 convertito in legge n. 24/2000 stabilisce che debba ritenersi usurario il tasso di interesse con riferimento al momento della pattuizione e non al momento della richiesta di pagamento (le rate da pagare oggi, di un mutuo che è stato stipulato fissando un certo tasso di interesse per esempio nel 1993), e che pertanto le prime non possono essere incolpate di usura e la seconda non possa essere ritenuta responsabile per danni all`erario derivante dalla “cattiva“ interpretazione della legge antiusura (L. 108/96) che ne aveva fatto in precedenza.


Nel frattempo, mentre proseguono le indagini per usura nei confronti di alcuni istituti di credito, resta aperta la battaglia tra consumatori e banche sui “mutui agevolati“.


Secondo le associazioni di utenti la legge italiana tollera un paradosso: la possibilità di ridurre il tasso di interesse dei mutui per abitazioni all`8% che non è concessa ai cittadini che hanno contratto prestiti per abitazioni in edilizia economica e popolare (dunque si presume quelli meno abbienti). Per questi mutui, contratti dagli enti locali che a loro volta li girano ai cittadini,e cosiddetti “agevolati“, le banche continuano a pretendere interessi anche fino al 20%.

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